«A Betlemme cerco te, Madre; ti cerco con la tenerezza e la dolcezza del mio essere nato totalmente da te, per gustare con te il natale della mia consacrazione. Vedo nella tua mangiatoia la mia realtà benedetta, nata per essere pane. Devo imparare dal tuo Figlio... nato per essere pane, nato per essere cibo, nato per pascere un popolo di umili...
Madre, ora che sono nella mangiatoia, ora che sono accolto dal tuo sguardo materno, mentre mi contempli come frutto delle tue viscere, benedicimi... Benedicimi, perché sono tuo figlio, nato da te; sono tutto del tuo Gesù, perché nato da te; sono consacrato, perché nato da te; sono tutto dei fratelli, perché nato da te. Sei la mia Mamma: donami la benedizione di Mamma.
Ti adoro, Verbo fatto carne in questo mistero del Natale, perché ti vedo piccolo e fragile come me, bisognoso di una mamma.
Vero Pane disceso dal cielo, ti mostri oggi velato dalle “fasce” del Pane eucaristico. Lì sei Agnello di Dio, come a Betlemme. Sei sempre Pane di Mamma. Sei sempre Pane nascosto nella mangiatoia.
Ti cerco nel segno.
Ti adoro nel segno.
Boccone che sfama, che contiene ogni dolcezza... Più ti guardo, più divento sacerdote, più divento pane...
Più ti guardo più ti sento parte di me... vita della mia vita... perché sei Pane di Mamma! Senza di lei non sarei sacerdote, non sarei pane. Sarei un attivista, un organizzatore, un sovvertitore di folle, un mestierante: tutto, meno che sacerdote e pane.
Gesù, fa’ che impariamo alla scuola di Maria la lezione della tua povertà, semplicità, umiltà, debolezza, del tuo essere pane...
A Betlemme divento piccolo, semplice, vero, cioè quello che i fratelli vogliono che io sia.
Madre donami ai fratelli come sono, donami sacerdote vero e coerente, donami pane...
perché tutti possano scoprire “il segno”: un Bambino avvolto in fasce, deposto nella mangiatoia, e adorarlo».(p. Natale Merelli)
Nessun commento:
Posta un commento