lunedì 16 gennaio 2012

Unione Atei Agnostici Razionalisti Pagani


L'ottimo sito UCCRonline.it con un meraviglioso articolo pubblicato in data odierna, ha confermato quello che, in molti, già pensavamo. L'UAAR vanta tra le sue fila un nutrito gruppo di neo-pagani. 

Florasol Accursio (collaboratrice del sito UAAR.it) nickname florasol in un commento all'articolo “Flavio Oreglio e l’UAAR” del 2 luglio 2010 scriveva così : «confermo ad Enrico che io (pagana) e parecchi altri amici pagani, sostenendo fortemente la laicità dello stato e le battaglie ad essa finalizzate, siamo iscritti all’Uaar in buon numero“. 

Calcolando che gli iscritti sono circa 4000, significa che l’unica associazione di atei e agnostici italiana pullula di neo-pagani superstiziosi. Complimenti per la coerenza! 

Sulla statua di Giovanni Paolo II a Termini


Ricorderete tutti la statua di Giovanni Paolo II donata dagli Angelucci al Comune di Roma e opera di Oliviero Rainaldi. Non sono qui a parlarvi della somiglianza del soggetto rappresentato con il Marlon Brando degli ultimi tempi, ma per aggiornarvi sullo stato di salute della statua.

Ebbene, il criticato "capolavoro" bronzeo, è attualmente transennato per un intervento di "ritocco".
Qualcuno di voi, come il sottoscritto, starà pensando come si possa semplicemente ritoccare qualcosa di irrimediabilmente compromesso in partenza. Ad ogni modo ci fanno sapere che:  "sono previsti dei lavori per donare all'opera una nuova testa, ritoccare la patina, modificare il mantello e installare una base di sostegno più alta di 30 centimetri rispetto all'originale." 

Per quanto mi riguarda confidavo nella potenza dell'acqua, dello smog e dei generosi volatili della zona, ma niente da fare. Vediamo cosa uscirà fuori. Male che vada, ci ritroveremo con un utilissimo spaventapasseri in zona Termini.

sabato 14 gennaio 2012

Ho bisogno.....



Ho bisogno di Te Signore,


Ho bisogno del tuo abbraccio, ho bisogno della tua mano che terge le lacrime dai miei occhi....

Ho bisogno che il mio cuore venga riscaldato dalle fiamme del tuo.... E' freddo, raggelato da bufere di preoccupazioni, tempeste di pensieri inutili, risucchianti, devastanti....

Ho bisogno di vedere i tuoi occhi Gesù, quegli occhi,che  durante il tuo cammino terreno hanno penetrato le menti e scrutato i cuori, facendo cadere le barriere dell'orgoglio, dell'ipocrisia, della resistenza....

Ho bisogno del tuo sorriso Gesù, perchè è sincero, leale, rassicurante...

Signore, ho bisogno della tua Croce, perchè sublima la mia, le da senso, la colma di gioia, di serenità e di pace.....

Gesù.... ricordati di quando hai avuto bisogno, di fasce, di braccia che ti cullavano, di un padre che ti sosteneva, ricordati della solitudine del Getsemani, quando cercavi i tuoi discepoli, quando imploravi il Padre.... Tu solo sai, tu solo hai le chiavi delle stanze buie del cuore..... Spalanca le finestre, perchè possa entrarvi il raggio caldo e amoroso del tuo Spirito, perchè io possa gustare il tocco consolante della sua fiamma....

Dall'abisso della mia miseria, del mio peccato, della mia angoscia: un solo soffocato gemito si ode dalle mie labbra:

"Vieni o Gesù, ho bisogno di Te"...

(Anonimo)

Il comune di Bologna e quello scomodo registro vuoto


Ogni volta che si parla di coppie di fatto gli animi si scaldano ed il tono delle conversazioni si alza. Poi, immancabilmente, qualcuno punta il dito contro la Chiesa oscurantista, la sua ingerenza e bla bla bla parte il solito disco. 

Peccato però che in Italia, delle unioni di fatto, a nessuno importi un fico secco, perfino nella rossa Bologna, laddove dal 1999 esiste un apposito registro ad oggi ancora immacolato. 

Ad informarci di questo è la giovane consigliera comunale di Bologna, Valentina Castaldini

Il fatto che nel capoluogo emiliano nessuno, fino ad oggi, abbia richiesto l'attestato che riconosce la "famiglia affettiva", mi rafforza ancora di più nella convinzione che quello sulle "coppie di fatto" sia, in realtà, un discorso puramente ideologico, uno dei tanti pretesti per ferire la Chiesa di Cristo. 

L'astronauta James McDivitt, la Madre del Cielo e Loreto



Rino Camilleri ci informa su LaBussolaQuotidiana.it che nel 1967 il colonnello James McDivitt dell’aviazione americana (il primo a sinistra nella foto), cattolico, andò a Roma per il congresso mondiale dell’apostolato dei laici. Portò con sé una medaglia della Madonna di Loreto, protettrice degli aviatori. 

Nel 1969 fu lui a comandare la missione Apollo 9 che portò il primo LEM sul suolo lunare. Lui e gli altri astronauti (David Scott e Russel Schweickart) si fecero una foto in volo attorno a quella medaglia, foto che oggi si trova nel santuario di Loreto. 

Il 16 aprile 1970, quando si verificò l’incidente dell’Apollo 13 che tenne il mondo col fiato sospeso («Houston, abbiamo un problema»), i frati cappuccini di Loreto si riunirono in preghiera e digiuno invocando la Madonna.
La missione, da cui è stato tratto anche un famoso film con Tom Hanks, rientrò felicemente (Cfr. Paolo Brosio, Viaggio a Medjugorje, Piemme, pagg. 37-39). 

Potenza della preghiera.

giovedì 12 gennaio 2012

Le scimmie umane di Repubblica e gli uomini animali


Il Quotidiano "la Repubblica" che ormai da anni sposa la causa animalista, di tanto in tanto ci appioppa delle perle di bestialità. 

In un recente articolo di Sara Ficocelli si parla, ad esempio, delle sempre più incredibili (?) scoperte che la scienza sta conducendo sul comportamento scimmiesco. 

Quelli di Repubblica che vogliono sapere tutto, ma proprio tutto, suoi LORO antenati, sono informatissimi...per questo ci tengono moltissimo a farci sapere, emozionati, che le scimmie si comportano in modo umano: giocano d'azzardo, urlano e barattano sesso in cambio di cibo. 

Ma siamo veramente sicuri che quelli riportati siano comportamenti autenticamente umani? 
A me sembra che sia, piuttosto, l'uomo senza Dio a comportarsi come un animale. E stando così le cose, si capisce benissimo perché quelli di Repubblica si sentano così vicini ai loro antenati.

mercoledì 11 gennaio 2012

Quando si dice una prefazione d'autore


Di recente è uscito un libro a cura di Luigi Garlaschelli (l'autore delle ridicola brutta copia della Sindone) intitolato Lourdes, i dossier sconosciuti

Ovviamente vi sconsiglio l'acquisto per la mole di imprecisioni contenute, a partire dalla prefazione in cui Piergiorgione Tyson Odifreddi, il matematico impenitente, ne spara una delle sue. 

Ad andarci di mezzo questa volta è la povera Bernadette accusata ingiustamente di essere stata, testuali parole, "imbeccata dal parroco" in merito a quanto diceva di aver visto. Sì, avete capito bene, la solita storia dei preti brutti e cattivi, plagiatori senza scrupoli di bambini...in pratica le solite scuse usate ai tempi del comunismo sovietico per far fuori il clero (ma sarà certamente un caso!). 

Non conosciamo da dove il matematico impertinente abbia attinto la notizia, probabilmente da un suo brutto sogno, per contro, però, conosciamo molto bene la Storia, quella con la S maiuscola, fatta di documenti realmente consultabili.

L'ampia documentazione storica sui fatti di Lourdes riporta che Bernadette non solo conobbe il parroco Peyramale dopo la tredicesima apparizione, ma che per giunta da questi fu perfino maltrattata e pesantemente minacciata. Praticamente l'esatto contrario di quanto affermato da Odifreddi.

Questa volta, prof,  ti prendi un bel 2 in storia, che sommato a quello in statistica e quello in religione (per via degli sfondoni scritti nei tuoi libri) comincia a fare una pessima media. Bocciatura in vista?

Il paleolitico, i lupi e Danilo Mainardi



Ho letto l'articolo di Danilo Mainardi sul Corriere della Sera in merito al via libera delle visite animali negli ospedali. 

L'etologo dopo aver scritto dell'antico ed immutabile rapporto affettivo tra l'uomo e il suo amico a quattro zampe (?), con tono sdolcinato afferma: "penso ai nostri antenati del paleolitico che per primi scoprirono quel vincolo fatto d'affettività che li legava, contraccambiati, ai primi giovani lupi da essi addomesticati". Arrivato a questo punto, ammetto di essermi sbellicato dalle risate. 

Giovani lupi addomesticati? Non so se avete mai visto qualche documentario sui lupi... ora a meno che non vi chiamate san Francesco, Mowgli, Shaun Ellis o James di Twilight, l'avere a che fare con un branco di lupi non è propriamente un'esperienza esaltante. Figuriamoci poi se i cacciatori del paleolitico si mettevano a giocare con i lupi! Non penso che avessero grandi alternative tra il venire sbranati e il cibarsi delle loro carni! 

Ma si sà, per Mainardi il rapporto dell'uomo con i canidi è fondato su un vero "sentimento di amore" (sic) e l'amore è cieco, ma che dico cieco...folle. 

Ora, il buon professore sarà pure un etologo affermato (chi non lo ricorda seduto sulla poltrona della trasmissione Quark di Piero Angela?), ma da buon Europeo non credo abbia minimamente preso in considerazione quella buona fetta del mondo civile in cui i cani costituiscono ancora oggi una pietanza prelibata come altre. E non stiamo parlando di occulte tribù sperdute nelle forteste, ma di popolazioni africane, asiatiche, sudamericane che semplicemente non vedono nulla di male nel cibarsi di carni canine. 
Su questo argomento i miei amici indonesiani, con buona pace del prof. Mainardi, ne sanno qualcosa.



martedì 10 gennaio 2012

I Maya, il 2012 e il Pic de Bugarach




A quanto pare all’Apocalisse generale vaticinata dai Maya (o meglio dal teorico della New Age, José Argüelles) per il 2012, sopravviverà soltanto un paesino francese chiamato Bugarach. A dirlo è il solito gruppo di occultisti catastrofisti newager accompagnati dagli immancabili speculatori d'occasione.

Perché il mondo debba finire dappertutto tranne lì sopra non è dato capire. Sta di fatto che digitando le parole Bugarach 2012 su Google appaiono 1.960.000 risposte in continuo aumento. Sembra addirittura che in migliaia si stiano già organizzando per colonizzare il tranquillo paesino di montagna in vista dell'avvicinarsi della fatidica data. 

Le ragioni di tanto successo sono molteplici: sul Pech (il monte che sovrasta Burgarch) per alcuni ci sarebbe un anomalo magnetismo; per altri una base aliena; per altri ancora l’Arca dell’Alleanza o il sepolcro di Cristo. E ancora: il tesoro dei templari, la sepoltura di Maria Maddalena, la terza dimensione, una città catara, un parcheggio di Ufo e chi più ne ha più ne metta. Insomma, un vero e proprio pozzo di san Patrizio dell'esoterismo. 

Dicono che per raggiungere Burgarch occorra fare un vero e proprio viaggio della speranza: un aereo, un treno, un pullman e un taxi... Ci dispiace per chi facendo tanta fatica si troverà il 21 dicembre del 2012 ad attendere una fine che puntualmente non arriverà.

Ai visitatori delusi consigliamo di prepararsi a festeggiare il Santo Natale nella piccola chiesetta del paese, in cui non troveranno né santi graal, né extraterrestri ad attenderli, ma un piccolo bambino avvolto in fasce che giace in una mangiatoria.

Nel silenzio di quella notte, a Burgarach come in tutte le chiese del mondo, si contemplerà ancora il mistero dell'Incarnazione, si festeggerà la nascita del Salvatore, quello vero. E chissà che per qualcuno, quel giorno, non rappresenti davvero la fine di una vita e l'inizio di un'altra!


lunedì 9 gennaio 2012

Il Cristo imbrattato di Romeo Castellucci



di Gianfranco Amato
tratto da Culturacattolica.it
titolo Il volto imbrattato

C’è davvero poco di artistico nell’opera intitolata Sul concetto di Volto nel figlio di Dio del regista e sceneggiatore Romeo Castellucci, che si terrà al Teatro Parenti di Milano dal 24 al 28 gennaio prossimo.

Disgustosa la scenografia, ma ancor più disgustoso il contenuto blasfemo della rappresentazione. La scena si svolge in una stanza bianca e immacolata in cui un anziano incontinente guarda la televisione ad alto volume. Ad accudire quel vecchio ci pensa un altro personaggio, il figlio, il cui compito si traduce in una sorta di fatica di Sisifo. Infatti, ogni volta che si concludono le operazioni di pulizia del corpo del padre, una nuova scarica di dissenteria vanifica i gesti compiuti dal figlio, costringendolo a ricominciare da capo. Si tratta di un’opera iperrealista destinata a colpire i sensi dello spettatore, non solo la vista e l’udito, ma anche l’olfatto, poiché ogni volta che l’anziano padre evacua, si spande per la sala un odore acre e fastidioso. Su tutta la scena domina la riproduzione gigantesca di un quadro rinascimentale raffigurante il volto di Gesù – il celebre Salvator Mundi di Antonello da Messina –, volto che nel finale viene imbrattato di liquame, e si squarcia per lasciare in evidenza una frase che rappresenta la provocazione del regista: “You are not my shepherd” (Tu non sei il mio pastore).

Definire un’oscenità irriverente quest’opera non è semplice moralismo. E per essa non può valere l’idea, che va purtroppo diffondendosi anche in alcuni ambienti cattolici, per cui è meglio tacere per non pubblicizzare ulteriormente una rappresentazione blasfema.

In realtà il Volto di Cristo è ciò che di più caro ha la tradizione cristiana. Per quel Volto uomini come il pakistano Shahbaz Batthi hanno rischiato la vita e subito il martirio. Con quale coraggio, quindi, i cattolici italiani possono tacere di fronte ad una simile ingiuria. Con quale coraggio possono declamare in chiesa il salmo 28, «Il Tuo volto Signore io cerco», e poi restare inerti e silenziosi, per misere ragioni di opportunistica convenienza, dinnanzi al Suo oltraggio? 

Se il volto di nostra madre, o della persona più cara che abbiamo, fosse insozzato con escrementi umani in un’opera teatrale, noi faremmo di tutto per impedirlo. E la legge sarebbe dalla nostra parte. A proposito di legge, mi pare che il nostro ordinamento giuridico preveda ancora la fattispecie penale di cui all’art. 404, secondo comma. Si tratta del reato di offese a una confessione religiosa mediante vilipendio o danneggiamento di cose, recentemente modificato dall’art. 8 della L. 24 febbraio 2006, n. 85, il quale prevede che «chiunque pubblicamente e intenzionalmente distrugge, disperde, deteriora, rende inservibili o imbratta cose che formino oggetto di culto o siano consacrate al culto o siano destinate necessariamente all'esercizio del culto è punito con la reclusione fino a due anni».  Poiché non mi risulta sia stata ancora abrogata l’obbligatorietà dell’azione penale, sarebbe interessante verificare se qualche Procuratore della Repubblica avvertisse il dovere di intervenire sulla vicenda. Magari in via cautelativa, impedendo così la commissione di un reato. 

Non si può neppure immaginare cosa sarebbe successo se al posto della gigantografia del Cristo di Antonello da Messina, ci fosse stata quella del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Probabilmente sarebbe già intervenuta l’Arma dei Carabinieri. 

Ma Romeo Castellucci, che nel 2002 è stato nominato Chevalier des Arts et des Lettres dal Ministro della Cultura della Laica Repubblica Francese, conosce bene la differenza tra Stato e Chiesa, e sa altrettanto bene, quindi, chi può colpire impunemente. Vive la laïcité! 

L'uomo tigre e la piramidologia


Guardando la quattordicesima puntata della seconda serie dell'Uomo tigre intitolata "La cintura delle piramidi", un caro amico ha notato qualcosa di insolito. 
Al minuto 5:35 l'episodio descrive  con dovizia di particolari una pratica olistica particolarmente cara al mondo New Age, quella piramidologica

Vediamo brevemente di cosa si tratta.

Il primo a interessarsi delle presunte facoltà energetiche delle piramidi fu lo studioso di fenomeni occulti e sedicente sensitivo Antoine Bovis che realizzò esperimenti per accertare il loro effetto sulla mummificazione di animali morti. 

Successivamente un ingegnere in pensione di nome Karel Drbal e altri studiosi si spinsero oltre e attribuirono alle piramidi il potere di affilare lamette e coltelli, conservare i cibi, ritardare l'inacidimento del latte, favorire la crescita dei vegetali, purificare l'acqua inquinata, ecc. 

Più recentemente ha preso campo la "Piramid Therapy", ovvero la bizzarra credenza secondo la quale le piramidi presenterebbero addirittura proprietà terapeutiche. Esse sarebbero in grado di migliorare le prestazioni fisiche e mentali di soggetti fatti sdraiare al loro interno e di curare diverse patologie, facendo riacquistare le energie perdute ai pazienti.

Ovviamente esperimenti scientifici hanno attestato la totale inconsistenza di tali teorie energetiche. Ne deriva che anche la piramidologia come molte altre pratiche olistiche si fonda su principi magico-esoterici inconciliabili con il nostro credo.

Imbattersi in questo genere di pratiche non è poi così difficile.
Le famose Terme di Chianciano, ad esempio, all'interno di uno specifico percorso detto "sensoriale" presentano ai loro clienti la possibilità di usufruire di una "piramide energetica" che a detta degli stessi sarebbe: 
in grado di convogliare l’energia cosmica per far crescere in fretta i vegetali, purificare l’acqua inquinata, accelerare la cicatrizzazione delle ferite, curare lo stress e gli stati di insonnia nei soggetti che si trovano all’interno della struttura.
Naoto Date, l'uomo tigre della prima serie, non avrebbe fatto ricorso a questi mezzucci.
Un sonoro buuuu a Tommy Aku.


giovedì 5 gennaio 2012

L'incompatibilità della pratica Yoga con la fede in Cristo



Che cosa è lo yoga? 
La parola yoga significa "unione", l'obiettivo dello yoga è quello di unire il propria transitorio (temporaneo) sè, "JIVA" con l'infinito "Brahman", la sostanza spirituale, impersonale, che è tutt'uno con la natura e il cosmo, la sostanza divina impersonale che "pervade, avvolge e alla base di tutto". 

Lo yoga ha le sue radici nelle Upanishad indù, risalente a 1.000 prima di Cristo, ed ha come fine quello di "unire la luce dentro di te con la luce del Brahman". "L'assoluto è all'interno di uno stesso", dice il Chandogya Upanishad, "TAT Tuam ASI" o "sei tu quello". Il Divino dimora in ognuno di noi attraverso il suo rappresentante microcosmico, il sé individuale chiamato "Jiva". 

Nella Bhagavad Gita, il Signore Krishna descrive il Jiva come "la mia porzione eterna", e "la gioia dello Yoga viene allo yogi che è uno con Brahman". 

Nel 150 d.C., lo yogi Patanjali ha spiegato gli otto modi che conducono le pratiche Yoga dall'ignoranza all'illuminazione
Tali otto vie sono come una scala ascendente: 
l'autocontrollo (yama), l'osservanza religiosa (niyama), le posture (asana), gli esercizi di respirazione (pranayama), il controllo dei sensi (pratyahara), la concentrazione (dharana), la contemplazione profonda (dhyana), la illuminazione (samadhi). 

E' interessante notare, qui, che le posture e gli esercizi di respirazione, fondamentali nello yoga più diffuso in Occidente, rappresentano i punti 3 e 4 di questo vero e proprio cammino di unione con il Brahman

Lo yoga non è solo un elaborato sistema di esercizi fisici, ma costituisce una vera e propria disciplina spirituale con la pretesa di condurre l'anima al Samadhi, l'unione totale con l'essere divino. 

Samadhi è lo stato in cui il naturale e il divino diventano uno, l'uomo e Dio diventato uno senza alcuna differenza (Brad Scott. "Esercizio o pratica religiosa? Yoga: Che cosa mai l'insegnante ha insegnato in quella classe di Hatha Yoga" in "Expositor Watchman", Vol . 18, No. 2, 2001).

Una tale visione è radicalmente contraria al cristianesimo che distingue chiaramente tra Creatore e creatura, Dio e uomo

Il nome "yoga" porta già in sé il riferimento esplicito ad un mondo lontano dal cristianesimo, ad un pensiero molto elaborato e distante dal Vangelo. Dire semplicemente "faccio yoga per il benessere del mio corpo", oppure "che male c'è a fare yoga, tanto è solo esercizio fisico" è un grave errore, una leggerezza intollerabile, perché di fatto più o meno inconsapevolmente lo yogi aderisce ad una vera e propria pratica religiosa. 

Diffidate perciò da tutti coloro che nelle vostre parrocchie o nei luoghi in cui lavorate, pur presentandosi come cattolici vi parlano di yoga e vi fanno discorsi sul riprendere consapevolezza dell'essere scintille divine, oppure vi tirano in ballo grandi dottori della Chiesa come Tersa d'Avila o Giovanni della Croce per giustificare le loro astruse teorie. Dietro l'uso di termini ambigui si nasconde la menzogna. 

Chi accetta lo yoga e le filosofie ad esso affini, accetta l'emanazionismo ed il panteismo, ed in alcuni casi, quando ad esempio si fa ricorso ai mantra, perfino alla divinazione.

La filosofia e la pratica dello yoga si basano sulla convinzione che l'uomo e Dio sono uno. Si insegna a concentrarsi su se stessi invece che sul vero Dio. Esso incoraggia i suoi partecipanti a cercare le risposte ai problemi della vita e le domande entro la propria mente e coscienza, invece di trovare soluzioni nella Parola di Dio attraverso lo Spirito Santo come è nel Cristianesimo. 
Così si lascia sicuramente la porta aperta all'inganno del nemico di Dio.