venerdì 16 dicembre 2011

Il Cuore di Benedetto....




Recentemente Papa Benedetto XVI è stato accusato di essere un pastore oscurantista, rinchiuso nelle mura Vaticane, circondato dai soliti prelati Curia e poco interessato ai problemi mondiali. Sembra che un certo tipo di stampa, di letteratura abbia preso di mira la figura del Pontefice per la sua naturale "riservatezza" che lo distingue tanto dal Beato Giovanni Paolo II.


Benedetto XVI è un teologo, e come tale esprime tutta la forza del suo pensiero, della sua fede e dell'amore nei confronti della Chiesa attraverso la penna più che la voce.  Ma oggi è di moda attaccare chi è contro la moda. Il Papa ci ricorda che Dio ci dona la  vera libertà e che essa non consiste nel "libertinaggio" che si trasforma in "servilismo" nei confronti di un'ideologia o di una corrente culturale alla moda..... Cristo non può modificare il suo messaggio, perchè il suo messaggio è sempre attuale non solo per chi è direttamente al suo servizio come clero o persone consacrate, ma per tutti gli uomini di ogni tempo.


Per questo motivo ho pensato di porre all'attenzione dei lettori, un passaggio della lettera scritta da Benedetto XVI in occasione della XLV Giornata mondiale della pace, che potete trovare integralmente in PDF nel sito del Corriere della sera, in particolare un passaggio interessante rivolto ai giovani, dove traspare tutto il trasporto e l'amore del Vicario di Cristo:


"Di fronte alla difficile sfida di percorrere le vie della giustizia e della pace possiamo essere tentati di chiederci, come il Salmista: « Alzo gli occhi verso i monti: da dove mi verrà l’aiuto?»     (Sal 121,1).A tutti, in particolare ai giovani, voglio dire con forza: « Non sono le ideologie che salvano il mondo, ma soltanto il volgersi al Dio vivente, che è il nostro creatore, il garante della nostra libertà, il garante di ciò che è veramente buono e vero… il volgersi senza riserve a Dio che è la misura di ciò che è giusto e allo stesso tempo è l’amore eterno. E che cosa mai potrebbe salvarcise non l’amore? ».  
L’amore si compiace della verità, è la forza che rende capaci di impegnarsi per la verità, per la giustizia, per la pace, perché tutto copre, tutto crede, tutto spera, tuttosopporta (cfr 1 Cor 13,1-13).Cari giovani, voi siete un dono prezioso per la società. Non lasciatevi prendere dallo scoraggiamento di fronte alle difficoltà e non abbandonatevi a false soluzioni, che spesso si presentano come la via più facile per superare i problemi. Non abbiate paura di impegnarvi, di affrontare la fatica e il sacrificio, di scegliere le vie che richiedono fedeltà e costanza, umiltà e dedizione. Vivete con fiducia la vostra giovinezza e quei profondi desideri che provate di felicità, di verità, di bellezza e di amore vero! Vivete intensamente questa stagione della vita così ricca e piena di entusiasmo.
Siate coscienti di essere voi stessi di esempio e di stimolo per gli adulti, e lo sarete quanto più vi sforzate di superare le ingiustizie e la corruzione, quanto più desiderate un futuro migliore e vi impegnate a costruirlo. Siate consapevoli delle vostre potenzialità e non chiudetevi mai in voi stessi, ma sappiate lavorare per un futuro più luminoso per tutti. Non siete mai soli. La Chiesa ha fiducia in voi, vi segue, vi incoraggia e desidera offrirvi quanto ha di più prezioso: la possibilità di alzare gli occhi a Dio, di incontrare Gesù Cristo, Colui che è la giustizia e la pace. 
A voi tutti, uomini e donne che avete a cuore la causa della pace! La pace non è un bene già raggiunto, ma una meta a cui tutti e ciascuno dobbiamo aspirare. Guardiamo con maggiore speranza al futuro, incoraggiamoci a vicenda nel nostro cammino, lavoriamo per dare al nostro mondo un volto più umano e fraterno, e sentiamoci uniti nella responsabilità verso le giovani generazioni presenti e future, in particolare nell’educarle ad essere pacifiche e artefici di pace.
È sulla base di tale consapevolezza che vi invio queste riflessioni e vi rivolgo il mio appello: uniamo le nostre forze, spirituali, morali e materiali, per « educare i giovani alla giustizia e alla pace ». 
BENEDICTUS PP XVI

giovedì 15 dicembre 2011

Educazione all'affettività e scienza. Per la serie: quando lo studio uccide.



Giorgio Israel in un ottimo articolo scritto su IlFoglio riporta la  seguente segnalazione di un genitore indignato.

Nel “Corso di Scienze per la scuola secondaria di primo grado” (autori Bruna Negrino e Daniela Rondano, edizioni il Capitello) nel capitolo sull’“educazione all’affettività” un paragrafo spiega:  
“Sin dall’antichità l’uomo e la donna si sono posti il problema di evitare le gravidanze non desiderate; un tempo si cercavano soluzioni a ciò ricorrendo a metodi rudimentali di scarso valore scientifico e spesso di altrettanto scarsa efficacia. Al giorno d’oggi, grazie alle conoscenze anatomiche e funzionali dell’apparato riproduttore e alle scoperte in campo chimico-farmaceutico, è possibile esercitare un controllo sulle nascite con metodi efficaci e sicuri”. 
Il paragrafo è intitolato: “I molti motivi per non iniziare una gravidanza” e questi motivi sono riportati entro tanti dischetti azzurri che galleggiano attorno al titolo. Vale la pena leggerli:
“Non voglio figli”, “Non ho l’età”, “Ho paura dei miei”, “E’ un passo molto importante”, “Non me la sento”, “Sarà vero amore?”, “Non so…”, “Sono troppo giovane”, “Prima finisco gli studi”, “Boh!”, “Il pianeta è già troppo pieno”.
C'è davvero poco da commentare! 

Cosa ci fanno in un libro di scienze discorsi inerenti l’affettività, l’amore e la sessualità? Non riguardano la morale? 

E' proprio vero quanto scrive Giorgio Israel nel suo articolo:
"se si pretende di fare dell’affettività una materia curricolare e di insegnarla come le leggi della chimica, l’esito è inevitabile: la materia diventerà “scientifica” e non sarà tanto l’esposizione di vedute differenti quanto l’educazione alle tecniche per conseguire il massimo “benessere”, con relativa sparizione della questione morale".
Genitori, occhi aperti!

Napolitano, Famiglia Cristiana e quel 6 febbraio 2009


Che Giorgio Napolitano sia stato scelto come uomo Wired dell'anno dall'omonima rivista mi sta pure bene, ma che Famiglia Cristiana lo nomini italiano dell'anno non è che mi vada a genio.

Per carità, in un momento difficile come quello che stiamo vivendo, si è prodigato per il Paese, ma non posso fare a meno di ritornare con la mente al 6 febbraio del 2009, quando il Presidente in questione lasciò non firmato il decreto che avrebbe salvato la vita di Eluana Englaro.

Si disse che quel decreto "non aveva carattere di urgenza" e tre giorni dopo la ragazza morì o meglio fu fatta morire nel modo che ben sappiamo.

Si ok, il 2009 non è il 2011, ma continuo a domandarmi se fosse proprio necessario eleggere il personaggio in questione a baluardo dei valori cristiani. 
La vita, non è forse un valore? E la sua difesa non è forse un dovere imprescindibile per un cristiano?

L'8 dicembre, Fatima e i segni della Storia



articolo di Vittorio Messori
tratto da Il Corriere della Sera

Anche il Corriere ha ricordato, con una pagina intera, i vent'anni da quanto successe in una dacia a Viskuli, nella foresta di Pushcha, in Bielorussia. I primi presidenti eletti democraticamente dalle tre repubbliche slave dell'Urss - Russia, Ucraina, Bielorussia - firmarono il documento che sanciva «la cessazione dell'Unione Sovietica in quanto entità statale» e lo smembramento del primo Stato comunista della storia. Una decisione imprevista, non soltanto dai soliti «esperti», ma anche dagli stessi protagonisti dell'incontro. Ciò che si voleva non era la fine dell'Urss ma un patto federale rinnovato. E invece, pochi giorni dopo, la notte di Natale, la bandiera rossa con la falce e martello era ammainata per sempre dalla cupola più alta del Cremlino e al suo posto risaliva il tricolore dell'impero di Pietro il Grande. La firma del russo Eltsin, dell'ucraino Kravchuk e del bielorusso Shushkevic sul documento in cui la seconda potenza mondiale decideva di suicidarsi fu apposta l'8 dicembre del 1991. Era il giorno della ricorrenza liturgica dell'Immacolata Concezione.

Come impedire ai credenti di pensare alle parole della Signora di Fatima, parole pronunciate nel 1917, in perfetta coincidenza con la presa del potere da parte di Lenin? «La Russia spanderà i suoi errori nel mondo, provocando guerre e persecuzioni contro la Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, intere nazioni saranno annientate». Ma, aveva concluso l'Apparizione davanti ai tre bambini che ignoravano persino la parola Russia, «ma alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà». La fine annunciata nel 1917 dall'Immacolata giungeva, non solo nel «suo» giorno, ma alla vigilia dei 70 anni dalla fondazione ufficiale dell'Urss. Qui i credenti potevano pensare al Salmo 90: «Settanta sono gli anni dell'uomo...». E settanta pure la massima durata delle opere dell'uomo, se fondate sulla persecuzione di ogni religione. E che dire del simbolismo, sin troppo esplicito, di quella bandiera del primo Stato ufficialmente ateo della storia ammainata dal Cremlino, davanti alle televisioni del mondo, nel giorno in cui il calendario gregoriano, seguito dalla maggioranza dei cristiani, celebra la nascita di Cristo?

La bandiera dell’Unione europea, dodici stelle d’oro su sfondo azzurro, fu disegnata dal belga Arsène Heitz e venne adottata l’8 dicembre 1955
Come è giusto - nella prospettiva del Dio biblico che si rivela e al contempo si cela, lasciando alla libertà dell'uomo la scelta tra l'accoglienza e il rifiuto - com'è giusto, dunque, se i credenti vedono qui dei «segni», per gli increduli ci sono solo coincidenze. Coincidenze che, però, sembrano attirate da quell'enigmatico 8 di dicembre. Si veda quell'altra storia davvero singolare della bandiera europea. Il Consiglio d'Europa indisse nel 1950 un concorso internazionale per un vessillo del Continente. Parteciparono centinaia di artisti e di grafici ma i bozzetti, i più numerosi, che contenevano una croce furono bocciati dai socialisti e dai laicisti in genere. Soltanto nel 1955 la commissione, presieduta da Paul Lévy, un ebreo, si decise per una bandiera azzurra con al centro 12 stelle d'oro disposte in cerchio. L'idea piacque, tanto che nel 1986 lo stendardo fu adottato come ufficiale anche dalla Comunità Europea, cambiando solo in argento l'oro delle stelle. Ci fu sconcerto, però, e rammarico, in molti, quando si conobbe il retroscena: l'autore era Arsène Heitz, un grafico belga poco noto, devoto mariano fervente. L'azzurro è il colore della Vergine e le stelle sono quelle che circondano il capo della Donna dell'Apocalisse in cui la Tradizione riconosce Maria. Quanto al dodici, è quello delle dodici tribù di Israele, dei dodici apostoli e delle dodici stelle che stanno sulla Medaglia Miracolosa voluta nel 1830 dalla Vergine stessa e che Heitz portava sempre al collo, da buon devoto. Ma c'è di più, visto che per la firma solenne del documento che adottava la bandiera, nel 1955, si cercò una data che convenisse a tutti i politici che venivano a Strasburgo dall'Europa intera. Nessuno, al Consiglio, si accorse che il giorno prescelto non era come gli altri, per i credenti: era, infatti, pure qui, l'8 dicembre. E la Medaglia che era servita da modello al grafico porta incisa una invocazione proprio all'Immacolata Concezione.

I sovietici lasciarono Vienna dopo 10 anni di occupazione il 13 maggio 1955 riconoscendo l’indipendenza dell’Austria
Vediamo un altro caso, tra i molti possibili, di coincidenza per alcuni, di segno per altri. Un caso in cui la storia dell'Urss si intreccia ancora una volta con Fatima. Nel 1945 Mosca aveva ottenuto la zona più importante, quella di Vienna, delle quattro in cui era stata divisa l'Austria dagli alleati. Il ministro degli Esteri sovietico, Molotov, disse e ripetè che Mosca mai si sarebbe ritirata da ciò che aveva occupato e tutti si aspettavano che, come a Praga, i comunisti organizzassero un colpo di Stato per andare da soli al potere nell'intera Austria. Le stesse cancellerie occidentali sembravano rassegnate. Ma non si rassegnò un francescano, padre Petrus che, tornato dalla prigionia proprio in Urss, andò in pellegrinaggio nel santuario nazionale austriaco, a Mariazell. Lì fu sorpreso da una voce interiore che gli disse: «Pregate tutti il Rosario e la vostra Patria sarà salva». Buon organizzatore, padre Petrus promosse una «Crociata nazionale del Rosario», nello spirito esplicito di Fatima, che in breve tempo raccolse milioni di austriaci, compreso lo stesso Cancelliere, Leopold Figl. Giorno e notte, grandi masse si riunivano nelle città e nelle campagne, recitando la corona e Vienna era percorsa da imponenti processioni, sorvegliate con ostilità, nel suo settore, dall'Armata Rossa. Gli anni passarono senza che l'occupazione cessasse, per l'ostinazione russa, ma il popolo non si stancava di pregare.

Il 25 dicembre 1991 la bandiera rossa con la falce e martello fu ammainata per sempre dalla cupola più alta del Cremlino
Ed ecco che, nel 1955, l'Urss comunicò di essere disposta a ridare all'Austria l'indipendenza, in cambio della neutralità. I governi occidentali furono colti di sorpresa da una decisione inaspettata e unica, sia prima che dopo: mai, come aveva ricordato Molotov, mai, l'Urss accettò di ritirarsi spontaneamente da un Paese occupato. Ma non si sorpresero coloro che da anni pregavano per la «Crociata del Rosario»: in effetti la Conferenza internazionale che portò in due giorni al Trattato sulla fine dell'occupazione fu inaugurata, con la dovuta solennità, nell'ex palazzo imperiale di Vienna il 13 maggio. L'anniversario, cioè, della prima apparizione di Fatima.




mercoledì 14 dicembre 2011

Pokemon ovvero "Pocket Monster".....



Eh già....!

E' più facile prendersela con il libro dell' Apocalisse di san Giovanni, perchè di apocalisse oggigiorno non se ne vuol proprio sentire parlare, dato che nessuno vuole aprire veramente gli occhi sulla particolare situazione storica che si sta vivendo.

Intanto però se le nostre maestre impauriscono i nostri bambini parlando di Dio, ci pensano i cartoni animati giapponesi ad addolcire i pomeriggi e le serate dei nostri figli presentando le figure divertenti e colorate di svariati personaggi quasi teneri, tra i quali ultimamente spiccano i "Pokemon".

E' interessante però leggere ciò che ne pensa un giornalista dell'Avvenire (qualcuno già pensa: "non sarà di parte?) nel suo libro edito dalle Paoline : "I Giovani e l'esoterismo".

"Pokemon", questa strana parola nasce dall'unione di due vocaboli inglesi Pocket (tasca) e "Monster" (mostro). I Pokemon dunque sono dei piccoli mostri "tascabili". Si catturano, per  collezionarli e farli lottare fra loro.  Essi derivano da un videogioco giapponese, di cui il cartone riproduce la tipica ripetitività. Dietro le faccine simpatiche di questi mostriciattoli però si possono nascondere, oltre che al solito giro di miliardi, alcune altre sorprese e cioè tipici concetti del paranormale certamente adattati ad un pubblico infantile: "poteri psichici", ondate di energia", "teletrasporto", "potere di nutrirsi dei sogni delle proprie vittime"(dal Manuale del perfetto allenatore di Pokemon, Paly Press Publishing srl 2000).

Dietro le sfide tra poteri della mente, c'è una grande tesione emotiva degli allenatori di Pokemon. Lo scopo principale dei protagonisti è "Gotta catch them all", ovvero" "acchiappali tutti", cioè prevalere ad ogni costo e diventare il numero uno. Non c'è posto per i secondi, chi sa utilizzare al meglio i poteri di cui sono dotati i suoi mostri, vince!


Certamente i Pokemon, non possono essere messi sullo stesso piano di chi esplicitamente esalta il mondo esoterico e New Age, ma un piccolo particolare è rilevante, se ai bambini non si può parlare del dragone rosso dell'Apocalisse perchè fa paura, la cultura di oggi permette che lo stesso dragone si trasformi in docile "mostro tascabile" che diventa il  miglior compagno di giochi dei nostri figli....

Sempre sul caso della professoressa del Bombicci


Il geniale Rino Camilleri nel suo articolo su LaBussolaQuotidiana.it scrive:

" Questa storia della povera bambina impressionabile ci lascia un po’ perplessi.
Non c’è sera in cui l’annunciatrice televisiva non ci avvisi che il «programma è adatto a un pubblico adulto».

E non è possibile che genitori normali riescano tutte le sante sere a cambiare in tempo canale. Per andare dove, poi? Da Fiorello che fa réclame ai preservativi senza che l’annunciatrice abbia preavvertito? E poi, Harry Potter e i vampiri di Twilight hanno forse il bollino rosso?

Il pargolo odierno viene incoraggiato all'uso del computer e di internet, perché è bene che impari fin da piccolo. Cioè, si immette il cucciolo implume nella jungla e non di rado lo si lascia lì da solo, perché i genitori lavorano. Meglio le fiabe. Sì, in esse ci sono gli orchi che mangiano i bambini, le streghe che offrono mele avvelenate, i lupi che sbranano gli innocenti.

Nemmeno i draghi di Christopher Paolini o di Licia Troisi sono zucchero filato senza calorie. Evidentemente la Madonna nel 1917 non aveva frequentato le scuole magistrali, altrimenti non avrebbe mostrato a tre pastorelli portoghesi (tutti minori) nientemeno che l’Inferno e le anime dannate.

La maestra di Bologna ha illustrato una lezione che, in sé, ci pare lodevole: i cattivi sono sempre puniti, perché esiste un Aldilà di giustizia. Ci sembra una buona lezione. Specialmente per i bambini" .


martedì 13 dicembre 2011

Cristina Vai, l'Apocalisse e la solita ipocrisia



Trovo assurdo che una onesta insegnante di religione venga sospesa dal suo incarico per aver citato alcuni versi dell'Apocalisse. Non mi risulta, infatti, che parlare di angeli e diavoli sia poi così scandaloso! Sono o non sono una verità di fede insegnata nel Catechismo della Chiesa Cattolica? 


I bambini si spaventano? Ma se "mamma tv" inietta nelle loro menti fiumi di mostruosità quotidiana! Fatemi il piacere...


Il demonio del Guido Reni gentilmente calpestato dal glorioso san Michele Arcangelo, sembra Ken di Barbie paragonato ai ben più terrificanti mostri che campeggiano in tv a tutte le ore!  

Mi domando cosa sarebbe successo se la sensibile alunna avesse sfogliato un volume illustrato della Divina Commedia, o peggio ancora se avesse fatto una gita in chiesa o al museo d'arte sacra! In quella circostanza, però, nessuno avrebbe gridato allo scandalo...perché l'importante, in fondo, è sempre e comunque sparare su Cristo e sulla Religione Cattolica.

Se un'insegnante di religione, per aver fatto il suo dovere, viene allontanata dalla classe per il capriccio di una bimba, allora perché non chiudere musei e chiese, oppure bruciare libri e censurare siti, oppure oscurare canali televisivi?  Risposta non c'è, o forse chi lo sa...

P.S. Di seguito potete ammirare alcune delle creaturine che i bambini quotidianamente vedono in tv.
Non so voi, ma io preferisco le opere di Guido Reni.

- Baltor (WINX)
- Ancestral Witches (WINX) 
- Mandragora (WINX) 
- HelixDragonoid (BAKUGAN) 
- Vlatidor (BAKUGAN) 
- Yubel (YU -GI - OH) 


Internet 1 Darwin 0. La rete sbugiarda Darwin.




E Darwin prese l'ennesima batosta! 

Questa volta ci hanno pensato gli studiosi dell'università di Cambrige impegnati nel Darwin’s Emotion Experiment ad umiliare il celebre naturalista britannico. 

Gli uomini, interpretano tutti allo stesso modo le espressioni delle emozioni ? A quanto pare no.

Gli umani non hanno un bagaglio definito di espressioni simili a quelle degli animali, come avrebbe voluto dimostrare Darwin. Per lo scienziato, infatti, l’esistenza di cinque emozioni cardinali — la rabbia, la paura, la felicità, la sorpresa, la tristezza— uguali in ogni epoca e a ogni latitudine, era la "prova sentimentale" dell’evoluzionismo. 

Per confermare la tesi, a suo parere schiacciante, Darwin si avvalse dello strumento più all’avanguardia dell’epoca: la fotografia. Fece scattare dall’anatomista francese Guillaume-Benjamin Duchenne 11 immagini ritraenti il volto espressivo di una povera cavia umana seviziata.

Nell’estate del 1868, lo scienziato trasformò la sua casa di campagna nel Kent in un grande laboratorio. Gli invitati dovevano guardare le fotografie e poi descrivere le emozioni provate dal soggetto rappresentato. Non pago di quegli esigui risultati, al fine di assicurarsi una buona riuscita, ripropose l'esperimento a persone in ogni angolo del pianeta. Purtoppo per lui, però, internet non era ancora nato! 

Ripetendo l'esperimento su scala globale per mezzo del web, gli studiosi dell'università di Cambridge, hanno potuto constatare, con buona pace dei sostenitori delle teorie scimmiesche, l'infondatezza della "prova sentimentale" dell'evoluzionismo. 

I castelli di sabbia darwiniani si sbriciolano sempre più.

lunedì 12 dicembre 2011

La testimonianza del famoso attore Eduardo Verastegui sulla bellezza della castità




Le lampade dell'abisso




Vi segnalo la profonda riflessione fatta dall'autore dal blog Berlicche che riporto di seguito.


Mi ha colpito quello che hanno detto alcuni adolescenti a mia moglie “Il giorno in cui avessi una figlia, io a 15-16 anni la terrei chiusa in casa e non la lascerei uscire”.
No, non sono parrocchiani bigotti. Anzi. Sono proprio 15-16 enni che sanno di cosa stanno parlando per esperienza diretta.
C’è un’abisso tra la consapevolezza del male e la forza per astenersi da esso. E in quell’abisso c’è qualcuno che ci trascina giù, che ci sussurra: lasciati andare, non vuoi avere rimpianti, vero? Senza informarci che i rimpianti li avremo davvero, ma per essersi abbandonati a ciò che non è vero.
Il non-vero apparentemente brilla di più. E’ più luccicoso, più figo, è uno sballo – almeno così raccontano quelli che ci sono dentro, in perenne ricerca di qualcuno con cui dividere il loro male e la loro solitudine. Nell’illusione che se si fa in tanti diventi meno male, diventi più vero.
E tuttavia non si può spegnere la consapevolezza. La coscienza di ciò che è vero, delle cose brutte fatte, delle menzogne dette, dell’essere stati fermi, zitti, mentre quelle cose accadevano.
Finché non la si soffoca c’è ancora una speranza. Quella di capire che dall’abisso si può risalire, che ci può essere perdono, che ci sono luci che non brillano di falso come le lampade dell’abisso, in cerca di prede per la loro fame di nulla.

domenica 11 dicembre 2011

I misteri del Comunismo







Un interessante documentario per il ciclo "La Grande storia" sul Comunismo esoterico.
Diversi gli argomenti trattati: dal mago Rasputin, al culto di Lenin vivo e di Lenin morto, passando per lo scatenarsi della violenza antireligiosa, il culto della scienza, il mito di Stalin, le magie e occultismo sotto il regime comunista e tanto altro...

Odifreddi e le statistiche fai da te




Il 30 novembre 2011 il "matematico impenitente" ha scritto nel suo blog un mostruosità che merita di essere letta.
Parlando di medici cattolici ha affermato:

«Io invece mi preoccupo se un medico è cattolico. Perché uno che creda che si possono sanare i ciechi sputando per terra e impastando loro gli occhi con il fango, o che si può rimanere incinte per fecondazione angelica, e più in generale che il corso delle cose viene a volte mutato da interventi soprannaturali, mi da molto poco affidamento». 

«Che poi si riesca a usare la ragione i giorni settimanali, e credere a quelle cose la domenica, mi preoccupa ancora di più, dal punto di vista della sanità (mentale). Questo non significa che non credo non possa avere altri problemi, ma chi crede certamente ha quelli».

Concludendo, poi, in bellezza con una vera perla di saggezza atea:

«Infatti, il 94 per cento degli scienziati mondiali non crede, e del rimanente 6 per cento, la quasi totalità è ebrea o protestante, non cattolica: qualcosa vorrà pur dire».

Dove Odifreddi abbia pescato questi dati proprio non lo sappiamo, ma intuiamo che debba trattarsi di qualche statista truffaldino dell'UAAR.

La verità, statistiche (vere) alla mano, è di fatto ben diversa.

Nel settembre 2011 sul “Journal for the Scientific Study of Religion” sono apparsi i risultati di uno studio sociologico tra scienziati e ricercatori d’elitè, nel quale si apprende che la maggioranza di essi (il 70%) vede il rapporto tra “fede e scienza” come non conflittuale, ma anzi «la religione e la scienza sono due valide strade della conoscenza».

Nel giugno 2010 invece, è stato dimostrato da un’altra ricerca pubblicata dalla Oxford University Press (mica pizza  fichi), che tra gli scienziati d’elite, «il 50% è religioso e la maggioranza dei restanti sono “imprenditori spirituali”, cioè lavorano per diminuire le tensioni tra scienza e fede».