lunedì 28 novembre 2011

Obama, il Thanksgiving Day ed il ringraziamento ateo



Pare che Barack Obama nel messaggio al popolo Americano in occasione della Festa del Ringraziamento si sia dimenticato per la prima volta nella storia del paese stelle e strisce di ringraziare Dio. 
Nel video trasmesso da YouTube, infatti, il presidente americano esprime gratitudine per tanti - dai volontari che prestano servizio nelle mense per i poveri ai militari che difendono il loro Paese oltreoceano - tralasciando però di menzionare il Dio ispiratore di una festa all' origine cristiana.

Con questo non voglio dire che sia un anticristo, ma se su google la ricerca delle parole "Obama antichrist" produce più di 5 milioni di risultati un motivo ci sarà! Non vi sembra?

Golgota picnic e la blasfemia fatta passare per arte



di Marco Tosatti
da LaStampa.it


Dopo il caso dello spettacolo teatrale al Theatre de la Ville, a Parigi, dove si presentava un vecchio, che il figlio ripulisce dagli escrementi davanti a un grande ritratto di Gesù Cristo, spennellato anch’esso di escrementi (Lo stesso ritratto era in seguito bersagliato da bambini con bombe, e l’ultimo messaggio era: “Tu non sei il mio pastore”); e dopo che a protestare, sia in maniera fattiva, salendo sul palcoscenico con uno striscione, e poi pregando in ginocchio sul marciapiede erano stati giovani cattolici definiti fondamentalisti e integralisti, appoggiati dai lefebvriani; pare che i vescovi francesi e il cardinale di Parigi si siano svegliati. Forse dopo che qualcuno da Roma ha fatto notare che non era opportuno che la difesa della figura di Cristo fosse lasciata solo ad alcuni gruppi.

L’arcivescovo di Parigi, il card. André Vingt-Trois ha chiamato a una veglia di preghiera in riparazione per la “prima” dell’opera teatrale, giudicata blasfema, intitolata “Golgota picnic” che mette in scena un dileggio grottesco della crocefissione, con scene sessuali esplicite e insulti diretti a Cristo. L’opera blasfema, firmata dal regista argentino-spagnolo Rodrigo Garcia, ha provocato polemiche all’esordio in Spagna, dove è stata finanziata con fondi pubblici del Centro drammatico nazionale di Spagna. A Parigi l’esordio è previsto per l’8 diicembre, giorno in cui si celebra l’Immacolata concezione di Maria.

Durante la rappresentazione a Madrid molti spettatori abbandonarono il teatro in piena recita a causa dell’esibizione di nudo totale, della crocefissione di una donna “stigmatizzata” e della masturbazione di un’attrice. Prima dell’esordio annunciato al teatro Rond Point di Parigi, sui Campi Elisi, il card. Ving-Trois, che è anche presidente della Conferenza episcopale francese, ha convocato per le 20 “coloro che lo desiderano a una vegli di preghiera a Notre Dame, nel corso della quale saranno proposte una meditazione sulla Passione di Cristo e la venerazione della santa corona di spine”. Inoltre i vescovi francesi, grazie a un cominciato firmato dal portavoce mons. Bernard Podvin, hanno segnalato che anche se si deve rispettare la libertà di opinione come “qualche cosa di sacro”, si deve anche “rispettare quello che è sacro”.

Il testo afferma che nessuna istituzione europea deve finanziare “una produzione che denigri una religione”, e aggiunge che “molti non cristiani condividono la nostra collera. Se anche voi siete di questa opinione, non dovete restare indifferenti. Chiamate i funzionari eletti. Dite loro che questo è inaccettabile e indegno di una democrazia. Nel novembre 2009, l’Unione europea ha ribadito il suo fermo impegno per la protezione della libertà religiosa. I cristiani sono attivi nella vita civile, e solidali in molte cause. Che li si rispetti, anch’essi!”. Un gruppo di cattolici sui blog francesi hanno chiamato i fedeli di Parigi a lasciare l’8 dicembre una rosa bianca davanti al teatro Rond Point un’ora prima della “prima” così che i responsabili dell’opera capiscano “il dolore dei cristiani e facciano una chiamata al rispetto reciproco”.

giovedì 24 novembre 2011

Filmato shock sull'aborto con Bernard Nathanson




Sul sito BastaBugie.it sono appena venuto a conoscenza di uno sconvolgente sull'aborto. 
In giro ce ne sono tanti, ma questo, vi assicuro, è davvero inedito. Le immagini a dir poco crude testimoniano la barbarie della moderna "strage degli innocenti".

Il medico che parla è lo scomparso ex medico abortista - BERNARD NATHANSON già autore de "L'urlo silenzioso".

Ogni giorno in America 4000 donne abortiscono il proprio figlio. Dei 4000 aborti, 400 sono aborti 'tardivi', ovvero effettuati nel secondo o terzo trimestre. Uno dei metodi più usati in questo caso è il cosiddetto D&E, "Dilation and Evacuation", "Dilatazione e svuotamento" che consiste nel dilatare la cervice uterina ed estrarre pezzo dopo pezzo il bambino dal grembo materno. Il bambino non è sottoposto ad anestesia, che viene somministrata alla madre... e a tante coscienze.

I pezzi del bambino vengono ricomposti in un tavolo vicino al medico abortista per controllare che tutti i pezzi siano stati rimossi.

Quattrocento al giorno, uno ogni tre-quattro minuti solo negli Stati Uniti. E questo sterminio avviene tra mura asettiche. Se lo stesso trattamento fosse riservato a cani o conigli vi sarebbero manifestazioni di piazze e interpellanze parlamentari. E invece questo sterminio avviene nell'indifferenza dei più...

TU DA CHE PARTE STAI ?

"Puoi girarti dall'altra parte, ma non potrai dire: Io non sapevo" - William Wilberforce (1759-1833) 

PER LA CRUDEZZA DELLE SCENE, E' SCONSIGLIATA LA VISIONE DEL FILMATO A BAMBINI E A PERSONE PARTICOLARMENTE SENSIBILI .

Durante la visione del filmato se non compaiono i sottotitoli in italiano, è possibile attivarli cliccando sul tasto CC in basso a destra del video.





Il Papa in Africa e i segni nel cielo



Mi chiedo perché i media non ne parlino, eppure è una di quelle notizie che fanno gola ai cercatori di scoop.
Sto parlando dei prodigiosi segni nel cielo avvistati in Benin nei giorni della visita papale.

All’indomani della messa celebrata da Benedetto XVI nello Stadio de l’Amitié di Cotonou ad esempio è accaduto un evento straordinario che ha interrogato perfino i vescovi del Benin. Alle 8 del mattino 80 mila fedeli hanno visto in cielo la contemporanea presenza sia della luna che del sole. Un evento che ha suscitato grande stupore nella folla. 
A ciò si deve aggiungere che non pochi fedeli hanno dichiarato di aver visto anche il sole muoversi e risplendere senza accecare (come a Fatima o in altri santuari mariani), così da poterlo guardare a lungo senza problemi. 

Un fenomeno interpretato dagli africani come un prodigio dovuto alla presenza del Papa, ma che ha turbato anche gli operatori dei media e molti vescovi, anche perché, a quanto si è appreso, non è stato un fatto isolato ma si è ripetuto altre volte nel corso della visita. 

Monsignor Rene’-Marie Ehuzu, vescovo di Porto Novo e presidente della Commissione Pastorale Sociale della Conferenza Episcopale del Benin, nonché responsabile organizzativo della visita papale nel Paese, ha dichiarato all’Agi che “sabato pomeriggio, quando il Papa nel tragitto verso la parrocchia di Santa Rita, alla periferia di Cotonou, si è fermato per salutare e benedire gli ammalati dell’ospedale che si trova lì vicino, si è verificato un fenomeno analogo, tanto che gli ospiti del nosocomio hanno voluto recarsi nella Cappella per una preghiera di ringraziamento”. 
Per tutti e tre i giorni della visita – ha affermato il presule – ci sono testimonianze su eventi simili e foto scattate con i cellulari dai testimoni, in qualche caso sacerdoti. Personalmente non so dare una spiegazione ma escludo che si tratti di un fenomeno di isteria collettiva”. 


lunedì 21 novembre 2011

Pakistan: vietato scrivere il nome di Gesù negli SMS


In Pakistan è vietato scrivere il nome di “Gesù Cristo” nei messaggi di testo Sms, inviati tramite telefoni cellulari. 

Lo stabilisce l’Autorità delle Telecomunicazioni del Pakistan in un provvedimento che ordina alle società di telefonia mobile di bloccare i messaggi di testo con alcune parole ritenute volgari, oscene o nocive al senso del pudore. 

Fra le oltre 1.600 parole bandite, la maggior parte considerate comunemente volgari, vi è anche “Gesù Cristo”.

Poveri illusi! Agendo in questo modo, pensano di sbarazzarsi di Gesù, ma evidentemente non conoscono né la Sua Persona, né la storia del cristianesimo.

Noi, infatti, siamo ancora qui, mentre tutti quelli che negli scorsi secoli hanno provato a seppellirci e ad infangarci, ora, sono polvere, nera polvere.



Medjugorje: due messaggi quasi identici a distanza di 10 anni. Cosa ci attende?






Dopo l'attentato delle Twin Towers la Madonna a Medjugorje diede il seguente messaggio...


Messaggio del 25 settembre 2001
Cari figli, anche oggi vi invito alla preghiera, particolarmente oggi quando Satana vuole la guerra e l’odio. Io vi invito di nuovo, figlioli: pregate e digiunate affinché Dio vi dia la pace! Testimoniate la pace a ogni cuore e siate portatori di pace in questo mondo senza pace. Io sono con voi e intercedo presso Dio per ognuno di voi. E voi non abbiate paura perché chi prega non ha paura del male e non ha l’odio nel cuore. Grazie per aver risposto alla mia chiamata. 

Il 17 novembre 2011 Ivan ha ricevuto e comunicato il seguente messaggio...

Messaggio del 17 novembre 2011 ( Ivan )      
Cari figli, oggi vi invito alla preghiera. In modo speciale perché Satana vuole la guerra, vi invito di nuovo, miei piccoli figli, pregate, pregate perchè Dio vi dia la pace. Siate testimoni per ogni persona in questo mondo, e siate i portatori della pace del Signore. Io sono con voi e prego davanti a Dio per ogni persona che si trova qui. E voi, non abbiate paura perché chi prega non ha paura del male e non ha l'odio nel cuore.Grazie, cari figli, per essere tornati e aver seguito la mia chiamata.

Due messaggi incredibilmente simili dati a due differenti veggenti.
C'è sicuramente un collegamento...che sia il fondamentalismo islamico?
Una cosa è certa, la Madonna ci sta chiedendo di pregare e testimoniare per scongiurare qualcosa di imminente.
Suvvia, da figli obbedienti, facciamo la nostra parte!


Bambole Toy ‘R’ Us, parolacce e massoneria


Quest'anno ”Toy ‘R’ Us”, il più famoso rivenditore statunitense di giochi per bambini, ha deciso di commercializzare un prodotto a dir poco allucinante.  Si chiama You&Me Interactive Play&Giggle Triplet Dolls”, consiste in un trittico di bambole per bambini dai due anni in su che, invece di emettere vagiti o di pronunciare la parola ”mamma” (come le solite bambole), pronunciano la dolcissima frase ”You Crazy Bitch”. In America, giustamente, le mamme si sono ribellate... Arriverà anche da noi? Sono davvero curioso di sapere come tradurranno quelle parole!
Una volta le bambole volgari si vedevano solo nei film dell'orrore (vedi Chucky la bambola assassina), ora si trovano negli scaffali dei negozi per bambini. 

Ogni volta che sento questo genere di assurde notizie ripenso con tristezza al carteggio massonico del 3 aprile 1824 reso noto per esplicita volontà di Papa Pio IX che diceva:

«Il cattolicesimo, meno ancora della monarchia, non teme la punta di uno pugnale ben affilato; ma queste due basi dell'ordine sociale possono cadere sotto il peso della corruzione. Non stanchiamoci dunque mai di corrompere. Tertulliano diceva con ragione che il sangue dei martiri è il seme dei cristiani. Ora, è deciso nei nostri consigli, che noi non vogliamo più cristiani; non facciamo dunque dei martiri, ma rendiamo popolare il vizio nelle moltitudini. Occorre che lo respirino con i cinque sensi, che lo bevano, che ne siano sature. Fate dei cuori viziosi e voi non avrete più cattolici [...]. Ma perché sia profonda, tenace e generale, la corruzione delle idee deve cominciare fin dalla fanciullezza, nell'educazione. Schiacciate il nemico, qualunque esso sia, dicevano le istruzioni, ma soprattutto, schiacciatelo quando è ancora nell'uovo. Alla gioventù infatti bisogna mirare: bisogna sedurre i giovani, attirarli, senza che se accorgano. Andate alla gioventù e, se è possibile, fin dall'infanzia».


giovedì 17 novembre 2011

Hardcore Warriors e le piramidi umane che evocano paesaggi danteschi



Ho sempre pensato che i racconti dell'Inferno di Dante fossero il frutto della brillante fantasia del poeta fiorentino. Mi sono dovuto ricredere dopo aver visto il SEGUENTE SERVIZIO de "Le Iene".
Conoscevo il fenomeno dei Rave Party e termini quali "musica hardcore", "gabber" e "gabberino" mi erano piuttosto familiari, ma i Guerrieri dell'Hardcore, no, non li aveva mai sentiti nominare.

Nelle loro performance notturne in specifici gironi infernali, questi giovani vestiti come i cattivi di Robocop 3, si esibiscono in danze frenetiche al ritmo di una "musica" assordante.
Questi "sabba del nulla" culminano nell'evento clou della piramide umana, in cui la bolgia di carne danzante si ammassa verso il centro, tra spintoni, corse e calci volanti, per formare una cuspide alta quanto il soffitto.

Nell'impresa, naturalemente, ci si ferisce in modo più o meno grave...ma questo, a quanto pare, rientra nel "divertimento" della serata.
Quando non si finisce al CTO ci si sveglia di pomeriggio, lividi come melanzane di una settimana.

Ma si, in fondo come dice il ragazzo dell'intervista, è quando si prende una scarpata in faccia che, testuali parole, "ci si sente vivi!".

E mentre penso alla sconcertante affermazione fatta dal giovane, ancora shockato ripenso all'Inferno di Dante in cui i dannati avevano quantomeno il buonsenso di rimpiangere il bene perduto.

A quanto pare i tempi in cui apriranno discoteche per ematofaghi stile BladeII non sono poi così lontani.
E' solo questione di tempo e di moda.


Assurdità umane e amori animaleschi


Vi segnalo un divertentissimo servizio della iena Enrico Lucci sugli eccessi del fanatismo animalista.
La protagonista è una grossa scrofa vietnamita...E con questo, ho detto tutto!

VIDEO Lucci: amore e animali

mercoledì 16 novembre 2011

Addio a Dio, ovvero la vita di Gesù secondo Namir


L'Associazione Namir, nota per la stranezza dei filmati che periodicamente pubblica sul sito, ha da qualche tempo inserito un nuovo video dal titolo eloquente: "Addio a Dio". Se non volete perdere 40min della vostra preziosa vita vi consiglio di non guardarlo, se però la vostra curiosità fosse davvero invincibile, fate pure, ma poi non dite che non ve lo avevo detto.

Per chi volesse un riassunto, si tratta del lungo e barbosissimo monologo di un romano dalla voce camuffata, simile a quella dell'Enigmista dell'omonimo film, che dice cose inventate su vari argomenti cercando di mettere insieme quante più menzogne possibili sul conto di Cristo e della Chiesa. 

Di seguito il brillante articolo di Rino Camilleri che tratta dell'argomento, intitolato "Dal Vangelo secondo i centri sociali". 


di Rino Cammilleri
tratto da LaBussolaQuotidiana.it

Il compitino che mi è stato assegnato dal direttore della «Bussola» si è rivelato più gravoso del previsto. Si trattava di visionare un «corto» di 42 minuti: «Addio a Dio». Così presentato: «Il film è stato tratto completamente e fedelmente dai Vangeli; insieme a studiosi teologi la ricerca ha portato alle conclusioni che sentirete seguendone il processo. Tutte le immagini hanno un significato stretto con i testi che quindi vi consigliamo di seguire con attenzione». Già la sintassi avrebbe dovuto mettermi in guardia. Infatti, è vero l’esatto contrario di quel che si annuncia. Se vi piacciono i film di Ciprì & Maresco, accomodatevi sul web. Mi spiace solo che, così facendo, aumenterete il numero dei «contatti» (come, ahimè, ho dovuto fare io, ignaro) e gli autori del papocchio se ne vanteranno. Infatti, l’unico antidoto contro ‘sta roba  consiste nel non avvicinarcisi nemmeno. 

Io, confesso, non ho fatto tutto il compito, perché mi sono fermato, nella visione, quando è apparsa una scarica di baci «francesi» tra maschi e la voce fuori campo mi spiegava che Gesù era (te pareva…) favorevole all’«amore» in tutte le sue forme. La giustificazione, la solita: anche gli animali lo fanno. A cui si risponde, correttamente, che proprio per questo non dovrebbero farlo gli uomini. Ma poi, a scanso di guai, la stessa voce fuori campo affermava che, invece, la pedofilia va combattuta, giacché neanche gli animali la praticano. Così, gli «studiosi teologi» si rivelano ignari pure del comportamento dei cani. Ah, dimenticavo di avvertire che la voce fuori campo sarebbe quella dello stesso Gesù, il cui accento da coatto romanesco contraddice l’assunto (corredato da sottolineature verbali insistenti) che era un ebreo palestinese, perciò non era biondo ma nero, perché cotto dal sole. Posso solo assicurare, io che sono stato in Israele, che è dal 1948 (anno della fondazione dello Stato) che gli ebrei si cuociono al sole di quelle latitudini, ciò non ostante molti di loro continuano ad avere gli occhi azzurri. E poi giù con le immagini di rappers americani, alternate alla scala evolutiva darwiniana (la scimmia curva che, via via, si raddrizza e infine, chissà perché, si mette gli occhiali: strana evoluzione, se da scimmia aveva dieci decimi e da homo erectus è diventato miope) e a frames del povero cardinal Tettamanzi virato in bluette. E poi poveracci, mentecatti, sfigati, clown, negretti affamati, degrado urbano e giudici antimafia.

Insomma, un Vangelo quale lo si immagina nei cosiddetti centri sociali, un Vangelo che «spinga all’evasione dai doveri» (testuale) ma in notevole ritardo rispetto a Jesus Christ Superstar. Dal Cristo «dei fiori» al Gesù del F.u.o.r.i. Non poteva mancare, naturalmente, il ritornello dei Vangeli Apocrifi più veritieri degli altri, i Canonici, perché «non ufficiali» (singolare spiegazione che rivela la passione degli autori per l’«alternativo») e «più vicini alla ggente» (il che rivela che non li hanno neanche letti; anzi, non hanno letto nemmeno Dan Brown). Scusate, dunque, se non mi dilungo ulteriormente nella descrizione del filmato. Ripeto, non l’ho visto tutto. Ma, come diceva Oscar Wilde, per conoscere la qualità di un vino non è necessario berne l’intera botte. 


Einstein e la fede in un Dio personale



Due giorni fa ho postato un articolo su Albert Einstein. Il mio intento era quello di far capire agli atei più ostinati che in realtà il famoso scienziato tedesco non era affatto ateo come spesso si sente dire, ma credeva in Dio. 
Einstein era credente, e aveva fede in un Dio personale come si può desumere dall'articolo pubblicato sulla rivista tedesca Deutsches Pfarrblatt, a 4 anni dalla morte, che riporta l'intervista del fisico rilasciata ad un giornalista americano. 

Ecco la traduzione del testo:

La opinione generalizzata secondo la quale io sarei un ateo si fonda su un grande errore. Chi lo deduce dalle mie teorie scientifiche non le ha comprese, costui mi ha interpretato male e mi fa un cattivo servizio se divulga informazioni erronee a riguardo del mio rapporto con la religione. Io credo in un Dio personale (Ich glaube an einen personlichen Gott) e posso dire con piena coscienza che nella mia vita non mi sono mai adattato ad una concezione atea della vita.”

Albert Einstein (Deutsches Pfarrerblatt - Evangelische Foglio federale Pfarrvereine der Deutschen , 1 / VI / 1959, p. 59)

Questo estratto è un vero smacco alla tracotanza degli atei che in tutti i modi e con tutti i mezzi avevano provato a  divulgare la falsa notizia sul presunto ateismo del grande scienziato.  Crolla, così, l'ennesimo falso mito ateista. Avanti il prossimo!

P.S. Ringrazio don Tullio per la segnalazione

lunedì 14 novembre 2011

Benigni e san Benedetto




Per celebrare il 150esimo della Repubblica italiana, Roberto Benigni ha recitato un brano della Divina Commedia di Dante Alighieri, in particolare il commento del XXVI canto dell’Inferno, nell’emiciclo del Parlamento Europeo di Bruxelles in occasione dell’evento “La lingua italiana come fattore d’identità e unità nazionale”. Dopo aver ironizzato sull'attuale situazione politica dell'Italia, in un passaggio del suo discorso, ha parlato di san Benedetto patrono d'Europa, riconoscendo lo slancio che il monachesimo diede per lo sviluppo della cultura. 

«Nei secoli bui San Benedetto, che è il mio Santo preferito e il Patrono d’Europa, nel V sec. d.C., dove veramente tutto era morte e non c’era niente, proprio niente, un uomo di Norcia, un italiano così, una personcina, ha aggiunto alla parola “prega” la parola “lavora”: Ora et labora. Li ha fatti lavorare quei monachetti, dalla mattina alla sera, in giro per tutta l’Europa (in Belgio quanti ce ne sono stati!), a raccogliere, catalogare, archiviare, iscrivere il pensiero, la filosofia, l’agricoltura, la scienza, la poesia, sennò non c’era niente senza San Benedetto. Una cosa spettacolare, un miracolo, un vero miracolo».


Credere nel caso o in Dio? Risponde Andrea Bocelli




"Imprigionato entro i confini invalicabili del tempo e dello spazio, l'uomo è simile al pulcino, che all'interno dell'uovo attende il momento di rompere quel guscio e scoprire un altro mondo, che ha leggi e dimensioni completamente diverse. Tuttavia, a questo piccolo essere, insignificante polvere di stelle è dato comprendere, che non c'è orologio senza orologiaio, che non c'è opera d'ingegneria senza ingegnere, che non c'è effetto senza causa, che non c'è causa senza legge, che non c'è legge senza legislatore; e ciò dovrebbe essere sufficiente a concludere, in favore di una speranza, che per le vie del cuore diventa rapidamente una certezza: la certezza che non ci sarebbe stata vita senza Dio".

di Andrea Bocelli tratto dall'articolo "Credere nel caso o in Dio?".

Einstein, l'ateismo, l'esistenza di Dio e la questione del male




Il 30 settembre 2009 pubblicai la traduzione italiana di un video già circolante nei circuiti cattolici europei. Il successo fu immediato. In poco tempo le visite raggiunsero l'ordine delle migliaia. ed il video cominciò ad essere copiato e riproposto in altri canali del Tubo. Aveva sortito l'effetto desiderato, quello di stimolare una riflessione sull'esistenza di Dio.

Se ancora non avete visto il breve filmato lo trovate di seguito.






Se ad oggi la soglia delle 71.000 visite è superata, a sorprendere ancora di più delle visite è il numero di commenti postati sotto il video (circa 500). Alcuni di questi sono positivi, altri, la maggioranza, sono di natura polemica.
Infastiditi dal filmato sono stati sopratutto gli atei, infuriati dalla trasposizione in video di un celebre aneddoto attribuito al più grande scienziato del '900, Albert Einstein.

Alcuni hanno contestato la fede in Dio di Einstein, altri hanno intavolato discussioni sulla realtà del male. 

Con il presente post vorrei rispondere ai primi, pubblicando una serie di lettere dello scienziato a dir poco eloquenti. Leggerano, lor signori atei, o come amava definirli Einstein coloro che "non possono sentire la musica delle sfere" quanto incideva la fede in Dio sulla sua vita di scienziato.

Ecco di seguito alcune sue lettere. Buona lettura!


"La scienza contrariamente ad un'opinione diffusa, non elimina Dio. La fisica deve addirittura perseguitare finalità teologiche, poichè deve proporsi non solo di sapere com'è la natura, ma anche di sapere perchè la natura è così e non in un'altra maniera, con l'intento di arrivare a capire se Dio avesse davanti a sè altre scelte quando creò il mondo"
(Holdon, The Advancemente of Science and Its Burdens, Cambridge University Press, New York 1986, pag. 91)


"Gli atei fanatici sono come schiavi che ancora sentono il peso delle catene dalle quali si sono liberati dopo una lunga lotta. Essi sono creature che - nel loro rancore contro le religioni tradizionali come 'oppio delle masse' - non posso sentire la musica delle sfere".
(Isaacson, Einstein: His Life and Universe, Simon e Schuster 2008)


"Io non sono ateo e non penso di potermi definire panteista. Noi siamo nella situazione di un bambino che è entrato in una immensa biblioteca piena di libri scritti in molte lingue. Il bambino sa che qualcuno deve aver scritto quei libri, ma non sa come e non conosce le lingue in cui sono stati scritti. Sospetta però che vi sia un misterioso ordine nella disposizione dei volumi, ma non sa quale sia. Questa mi sembra la situazione dell’essere umano, anche il più intelligente, di fronte a Dio. La convinzione profondamente appassionante della presenza di un superiore potere razionale, che si rivela nell’incomprensibile universo, fonda la mia idea su Dio". 
(Einstein: His Life and Universe, Simon e Schuster, pag. 27)


"Quello che vedo nella natura è una struttura stupenda che possiamo capire solo in maniera molto imperfetta e davanti alla quale la persona riflessiva deve sentirsi pervasa da un profondo senso di ‘umiltà’. È un sentimento sinceramente religioso che non ha nulla a che vedere con il misticismo. La mia religiosità consiste in un’umile ammirazione di quello Spirito immensamente superiore che si rivela in quel poco che noi, con il nostro intelletto debole e transitorio, possiamo comprendere della realtà. Voglio sapere come Dio creò questo mondo. Voglio conoscere i suoi pensieri; in quanto al resto, sono solo dettagli". 
(Einstein: Pensieri di un uomo curioso, Mondadori '97)



"Ciò che veramente mi interessa è se Dio avesse potuto fare il mondo in una maniera differente, cioè se la necessità di semplicità logica lasci qualche libertà". 
(S. W. Hawking e W. Israel, Einstein. A Centenary Volume, Cambridge University Press 1987)


"Chiunque sia veramente impegnato nel lavoro scientifico si convince che le leggi della natura manifestano l’esistenza di uno Spirito immensamente superiore a quello dell’uomo, e di fronte al quale noi, con le nostre modeste facoltà, dobbiamo essere umili".
(H. Dukas and B. Hoffmann Albert Einstein: the Humane side, Princeton 1989, p. 32)


"La mia religiosità consiste nell’umile ammirazione dello spirito infinitamente superiore che rivela se stesso nei minimi dettagli che noi siamo in grado di comprendere con la nostra fragile e debole intelligenza".
(Brian, Einstein a life, 1996)


"Io non sono positivista. Il positivismo stabilisce che quanto non può essere osservato non esiste. Questa concezione è scientificamente insostenibile, perché è impossibile fare affermazioni valide su ciò che uno “può” o “non può” osservare. Uno dovrebbe dire: "Solo ciò che noi osserviamo esiste". Il che è ovviamente falso".
(Brian, Einstein a life, 1996)


"Dio non gioca a dadi"
(Einstein e Bohr, Scienza e vita, lettere '16-'55, Einaudi 1997, pag. 176)



sabato 12 novembre 2011

Lourdes e lo straordinario miracolo di John Tryanor




tratto da Maria – studio sulla Vergine Maria - Volume IV - Beauchesne, Paris, 1956


John Tryanor, della Brigata navale inglese, viene ferito al capo davanti ad Anversa, l'8 ottobre 1914. Solo 5 settimane più tardi riprende conoscenza in ospedale, dopo l'operazione riparte per il fronte. L'8 maggio, ai Dardanelli, trincea di Sedul-Bahr, due pallottole gli attraversano il petto, una terza attinge il plesso brachiale destro. Subisce un primo tentativo di sutura ad Alessandria, un secondo sul battello di rimpatrio, un terzo, con lo stesso insuccesso, presso l'ospedale di Portsmouth. Gli si vorrebbe amputare il braccio inerte. Si rifiuta e gli viene concessa una pensione militare al 100%.

Mac Murray, medico specialista, fa un primo vano tentativo di sutura dei nervi, nel novembre del 1916. Gli attacchi epilettici si moltiplicano, con parziali paralisi. Passa di ospedale in ospedale, sempre invano. Il dottor Montsarrat lo trapana inutilmente a Knotty-Ash. Una calotta d'argento protegge l'apertura della chirurgia, larga come una moneta di due franchi, attraverso la quale si intravedono le pulsazioni cerebrali. Gli si concede allora una pensione supplementare ufficiale, per l'assistenza di un infermiere.

Il pellegrinaggio da Liverpool lo conduce a Lourdes il 22 luglio 1923. I medici certificano numerose crisi epilettiche in corso, paralisi radiale e cubitale del braccio destro, della spalla e del petto, perdita di sostanza dal parietale destro a causa della trapanazione, che fa scorgere le pulsazioni del cervello, inerzia e insensibilità degli arti inferiori, incontinenza vescicale e anale.

Il 25 luglio, alla processione del Santo Sacramento, un singolare benessere invade quest'uomo inerte. Un istante dopo, i medici constatano la sua reviviscenza. Il 27, all'Ufficio Constatazioni, i medici presenti attesteranno un andamento normale, la liberazione del braccio destro, con permanenza di una mano leggermente racchiusa, segno della malattia anteriore. Il foro operatorio si ottura rapidamente, mentre l'epilessia viene a cessare per sempre.

John Traynor rientra guarito a Liverpool. La totale guarigione è confermata dall'inchiesta medica al suo ritorno a Lourdes il 7 luglio 1926. Questo generoso gigante di un metro e 90, carica e scarica senza posa i suoi camion di carbone tutti i giorni nel porto di Liverpool, malgrado la legge inglese lo avesse dichiarato grande epilettico. Lo rivedremo ogni anno a Lourdes, allegro e infaticabile barelliere dei pellegrinaggi. Muore di polmonite nel 1943. 

giovedì 10 novembre 2011

Repubblica, Corrado Augias e quell'assoluto rispetto per gli animali che dimentica gli esseri umani




 Un articolo stupendo!

di Luisella Saro
tratto da CulturaCattolica.it

Un cavallo o un cane adulti sono senza paragone più razionali, e più comunicativi, di un bambino di una settimana, o persino di un mese. Ma anche ammesso che fosse altrimenti, cosa importerebbe? Il problema non è ‘Possono ragionare?’, né ‘Possono parlare?’, ma ‘Possono soffrire?’. Verrà il giorno in cui l’umanità accoglierà sotto il suo mantello tutto ciò che respira”. 

Verrà il giorno? Se l’augurava, nel 1789, l’inglese Jeremy Bentham, fondatore dell’utilitarismo, nell’opera “Introduzione ai principi della morale”. Se lo augura, oggi, sulle colonne di Repubblica, il “nostro” Corrado Augias, che una corbelleria pensa e cento ne scrive, e così, oggi, mescola Bentham con Gandhi (verso il quale afferma di nutrire una “vera venerazione”), e ci aggiunge un annacquato Francesco d’Assisi (che si guarda bene dal chiamare “santo”) nella solita, distorta versione vegetarian-ecologista-panteista, buona per tutte le stagioni.

Verrà il giorno? Se lo augurano in tanti, oggi, su quella pagina di Repubblica. Anche il dottor Francesco Bombelli, “medico, amante degli animali oltre che filantropo”, che scrive: 
Sono sconcertato dal trattamento riservato al mondo animale (…) Dovremmo cominciare a guardare gli animali come esseri viventi che meritano, come noi, assoluto rispetto (…) Penso che se si insegnasse questo rispetto forse non sarebbe necessario insegnare quello verso l’uomo, che ne sarebbe una conseguenza”.

…come noi, assoluto rispetto…”? mi chiedo esterrefatta. “Come noi” chi? Noi esseri umani? Magari dal concepimento alla morte naturale? E’ questo che vuol dire il dottor Bombelli? E’ questo che dà per scontato accada in Italia e nel mondo? Che gli esseri umani godono, oggi, di assoluto rispetto? Ed è davvero convinto che è a partire dal rispetto per gli animali che si educa al rispetto per l’uomo (e la donna, e il bambino – nascituro e nato – e l’anziano, e il malato, e il portatore di handicap…)?

Avverto. Non sarà un articolo “facile”, questo: piacevole da leggere. Ho voluto fare una prova. Sono rimasta così (negativamente) colpita dalla citazione di Augias che, senza soffermarmi e perdere tempo a confutare l’idiozia della prima affermazione dell’inglese Bentham, ho cambiato il soggetto della terza frase. Ho provato a mettere “bambino” al posto di “cavallo e cane” e vedere cosa succede.

La frase diventa: “Il problema (dei bambini n.d.r.) non è ‘Possono ragionare?’, né ‘Possono parlare?’, ma ‘Possono soffrire?’”.
Non darò la risposta. Per ora mi limiterò a copiare degli stralci del bestseller della giornalista e scrittrice Xinran, “Le figlie perdute della Cina”, edito quest’anno da Longanesi, frutto di un lungo lavoro di inchieste e di ricerca. 
I lettori sapranno che, ancora nel lontano 1997, l’Organizzazione mondiale della sanità ha scoperto che in Cina, dal 1980, mancavano all’appello circa 50 milioni di bambine rispetto ai maschi. L’abbandono o l’uccisione delle bambine appena nate era ed è, lì, una pratica tristemente diffusa, sia per le ristrettezze economiche nelle zone rurali, sia a causa della legge sulla pianificazione delle nascite che per anni ha imposto a ogni famiglia un figlio solo. 

Possono soffrire i bambini?

A un tratto mi parve di sentire un leggero movimento proveniente dal secchio alle mie spalle e d’istinto guardai in quella direzione. Mi sentii gelare il sangue nelle vene. Con immenso orrore vidi un piedino che sporgeva dall’acqua. Non riuscivo a credere ai miei occhi. Poi il piedino ebbe uno scatto. Impossibile! La levatrice doveva aver gettato il neonato vivo nel secchio dell’acqua sporca! Feci per lanciarmi sul secchio, ma i due poliziotti mi tennero saldamente per le spalle. ‘Non muoverti, non puoi salvarla, è troppo tardi!’. ‘Ma questo… è un omicidio e voi siete la polizia!’ (…) ‘Ma è una creatura viva!’, dissi con voce tremante indicando il secchio. (…) ‘Non è una creatura’, mi corresse (…) ‘Non è una creatura. Se lo fosse ce ne prenderemmo cura, non credi?’ mi interruppe. ‘E’ una bambina, e non possiamo tenerla’. ‘Quindi una bambina non è una creatura, e non potete tenerla?’ ripetei, sconcertata. (…) Un essere umano, vero e vivo, capace di dar vita a infinite altre vite…”.
Ancora. “‘E che genere di metodi utilizzava?’. ‘Oh, di ogni tipo! Avvolgere il cordone ombelicale due volte intorno al collo e poi, non appena spuntava la testa, strangolarla. Se veniva fuori prima con i piedi potevi fare in modo che con la testa soffocasse nel liquido amniotico, e allora non riusciva nemmeno a fare un respiro. Oppure si metteva la neonata in una bacinella, le si teneva la faccia nella carta grezza bagnata e in pochi secondi le gambe smettevano di scalciare’”.

Soffrono, i bambini?

Credo che tutti (persino lo scomparso Jeremy Bentham, il dottor Francesco Bombelli e il noto giornalista Corrado Augias) convengano che sì, queste bambine “qualcosa” devono aver provato. Magari non con l’intensità di un cavallo e di un cane adulti, “senza paragone più razionali e più comunicativi”, ma qualcosina sì. 

In effetti non è difficile condividere l’orrore per la strage di bambine perpetrata in Cina e in India, ma – vi avevo avvisati – non è un articolo facile, questo: piacevole da leggere. Perché è un’altra sofferenza atroce che le lettere di questa tastiera, oggi, vogliono raccontare. Quella che non si dice. Quella degli invisibili. Quella dei “non nati”. I più deboli dei deboli, i più fragili dei fragili. Coloro che non hanno voce per gridare il proprio diritto alla vita.

Soffrono, i bambini?

Nel saggio del 2006 “Il genocidio censurato. Aborto: un miliardo di vittime innocenti”, a pagina 22 Antonio Socci riassume un articolo di Diletta Rossi, che illustra l’agghiacciante elenco dei sistemi usati per l’interruzione della gravidanza. 
L’aborto si pratica innanzitutto con le tecniche di isterosuzione che porta alla ‘frammentazione e aspirazione’ del concepito ‘attraverso il canale cervicale della madre mediante cannule aspiranti’. Oppure con il raschiamento, cioè lo ‘svuotamento della cavità uterina con pinze ed anelli’. Si ottiene l’aborto inoltre attraverso dei farmaci contragestativi i quali provocano ‘il distacco, la morte e l’eliminazione dell’embrione già annidatosi’. (…) Una tecnica che si pratica dalla 16° settimana è quella dell’‘avvelenamento con soluzione salina: un lungo ago viene introdotto nel sacco amniotico passando per la parete addominale della madre. L’ago inietta nel liquido amniotico una soluzione salina concentrata che il feto respira e inghiotte, avvelenandosi. Il feto si dibatte a lungo e ha delle convulsioni. L’effetto corrosivo dei sali spesso brucia e asporta lo strato esterno della pelle del bambino, mettendo a nudo lo strato sottocutaneo. Dopo circa 24 ore la madre entra in travaglio ed espelle un bambino morto’. (…) Diletta Rossi segnala che ‘tutti questi aborti vengono generalmente effettuati senza analgesia anche se è noto che il feto è in grado di provare dolore già dopo i quattro mesi di gestazione’”.

Soffrono i bambini?

A leggere i giornali che “contano” (ma puntualmente non “rac-contano” le verità scomode), pare di no. 
Sempre vengano considerati “bambini” (e non “grumi di cellule”) soffrono, forse, chissà, un pochino magari, ma certissimamente meno di cavalli e cani. Meno degli animali da pelliccia ricordati oggi dal dottor Bombelli. Meno delle nutrie. Meno dei… lombrichi. 

Fa riflettere, Antonio Gaspari, nel suo “Profeti di sventure? No grazie”, del 1998. “L’Alta Corte olandese ha decretato che andare a pescare con quella che da noi si chiama ‘esca viva’, e cioè un lombrico, una mosca, una larva di un insetto, è un reato, quello di maltrattamento di animali”.

Ciascuno faccia le sue considerazioni su cavalli, cani, lombrichi e… bambini. Io chiudo qui. 

(Avevo avvisato: l’avevo detto che non sarebbe stato un articolo “facile”: piacevole da leggere…)



mercoledì 9 novembre 2011

A proposito di pendolini e radiestesia




Padre Joseph Marie Verlinde il noto studioso di esoterismo,professore di Filosofia della natura presso la Facoltà di Filosofia dell’Università Cattolica di Lione e di Teologia Fondamentale presso il Seminario di Ars, ha scritto in merito alla pratica del pendolino:

"L'esperienza dimostra che la radioestesia agisce spesso da porta di entrata alle pratiche occulte ... il radioestesista si mette in stato di TRANCE, cioè di maggior ricettività alle informazioni che vengono dal mondo dell'occulto ... Le esperienze più approfondite [sulla radioestesia] sono state forse quelle condotte dal prof Rocard che però non ebbero successo ... L'esperienza pastorale mi ha mostrato i danni che può creare su persone - addirittura su famiglie intere - l'uso del pendolo anche a fini lodevoli e senza contropartita economica. Non dimentichiamo che la radioestesia è anche usata per evocare gli spiriti ... sulle lettere dell'alfabeto ... Non appena perdiamo il contatto fisico [e dimostrabile] con il fenomeno, l'informazione può essere percepita solo per medianità [perchè il contesto è la cratofania]" 
(Padre Joseph Marie Verlinde, "Attacco al cristianesimo", ed carismatici francescani, 2008, pp.142-143).

Dal momento che qualche anno fa era di moda presso alcuni chierici disinformati la pratica del pendolino, nel malaugurato caso in cui costoro non si fossero ravveduti mi premuro di pubblicare qualche documento diretto proprio a loro.


Decreto del Sant'Uffizio sulla "Radioestesia":

"La Suprema Sacra Congregazione del Santo Uffizio riguardo agli sconvenienti atteggiamenti che si compiono a danno della religione e della vera pietà a causa della pratica della Radioestesia compiuta dai chierici al fine di conoscere eventi e circostanze relative ad alcune persone, e che sono stabilite nei canoni 138 e 139 ( § 1) del Codice di Diritto Canonico che riguardano i chierici e i religiosi che macchiano la loro condotta con atteggiamenti che offendono il loro ufficio e la dignità o che possono nuocere alla loro autorità, stabilisce queste cose che seguono: agli Eccellentissimi Ordinari dei luoghi e ai Superiori Religiosi, affinchè con una certa restrizione proibiscano ai propri chierici e religiosi di non procedere mai a quelle forme di divinazione tra le quali anche la Radioestesia, che scrutano le consultazioni sopraddette. Sarà compito degli stessi Ordinari o dei Superiori Religiosi, se ritenessero necessario ed opportuno, applicare sanzioni penali ad una trasgressione di questo tipo. Se qualche chierico o religioso dovesse perseverare nella trasgressione di questo divieto o avrà dato luogo a gravi sconvenienze o scandalo, gli Ordinari o i Superiori lo deferiscano a questo Sacro Supremo Tribunale".

Dato a Roma, dal Palazzo del S. Uffizio, giorno 26
Marzo 1942, Giovanni Pepe, Notaio della Suprema Sacra
Congregazione dei Santo Uffizio



David Cameron propone il divorzio lampo online.


di Mario Palmaro
tratto da LaBussolaQuotidiana.it

Basta un click e il matrimonio non c’è più. Con l’aiuto di un computer e di una connessione Internet, standosene comodamente seduti in casa propria, moglie e marito potranno mettere la parola fine alla loro vita insieme. L’idea è del governo britannico del “conservatore” David Cameron: dopo mesi di consultazioni, il ministero della giustizia ha messo a punto una proposta che prevede la possibilità di divorziare on line, facendo a meno dell’avvocato e senza passare dal tribunale.

Ma non è finita qui: i solerti funzionari di Sua Maestà vogliono mettere on line un servizio che si chiamerà “divorce information hub”, in modo da rendere facilmente disponibili tutte le notizie che servono per divorziare. Per la serie: se lo conosci, non lo eviti. 

Sembra che lo scopo dell’intera pensata sia anzitutto economico: fare in modo che la gente impari a divorziare da sola, senza intasare le corti di giustizia, gravando sulla spesa pubblica. Ovviamente, nulla viene detto intorno ai costi prodotti nella società dal divorzio, dalla necessità di andare a vivere in case diverse, dal bisogno di andare a lavorare tutti e due, dagli effetti psicologici e morali sulla prole. Un bel pacchetto di conseguenze non proprio a “costo zero”.

La prima osservazione è che anche i conservatori, come le mezze stagioni, non sono più quelli di una volta, e anzi, sono addirittura del tutto scomparsi: Cameron è un Giano bifronte che nei giorni pari difende la famiglia e l’identità occidentale, e nei giorni dispari promuove il divorzio ultra rapido.
In secondo luogo, questo aneddoto inglese simboleggia bene una ricorrente caratteristica delle società in cui viviamo: la crescente semplificazione delle procedure che consentono di fare il male

Quando la nostra era ancora una civiltà cristiana, gli uomini peccavano e commettevano delitti. Ma per farlo, erano disposti a fare fatica, a sfidare la disapprovazione della comunità e a rischiare la punizione dello stato o della Chiesa. Con l’avvento della modernità e della società relativista, il male deve diventare facile, sicuro e gratuito. E lo stato deve investire tempo e denaro per aiutare i cittadini a peccare in prima classe, senza sudare. Ed ecco arrivare l’aborto legale, la pillola del giorno dopo, la pillola dei sei giorni dopo, la pillola del mese dopo, l’eutanasia che ti raggiunge per posta con un comodo kit. E anche il divorzio segue questa discesa verso l’abisso: prima lo si legalizza, ma per ottenerlo devi tribolare un pochino; poi i tempi si accorciano; e poi si azzerano, sostituendo ai timbri e alle carte bollate la tastiera del Pc.

Difficile immaginare una società più cupa e decadente della nostra nella quale trionfa la banalità del male, e nella quale si afferma in maniera prepotente quel “diritto al disonore” di cui parla Dostoevskij: bisogna insegnare a tutta la società che essa ha un vero e proprio diritto a fare il male, a sbagliare, a errare, con la benedizione delle leggi.

Chi sta dietro a questo gigantesco progetto per il “male facile”? Ma è ovvio: il Grande Semplificatore che non si riposa mai. E che si industria, come il Berlicche di Lewis, a trovare ogni giorno un sistema più immediato per indurre l’uomo a compiere il male. Ovviamente, il tutto deve essere coperto dal manto rassicurante della civiltà e dal velo pietoso del “male minore”,  concetto scivoloso che però tanto fascino esercita pure sui cattolici. Devono divorziare? Beh, ma allora tanto vale che possano farlo in fretta e senza fatica. Appunto. E così, Berlicche si frega soddisfatto le zampe.


Apple e anti-cristianesimo: altro che pensiero alternativo!



Secondo un rapporto commissionato dalla National Religious Broadcasters (NRB), con sede in Virginia «le uniche applicazioni che la Apple ha bloccato per via delle opinioni che vi vengono espresse sono quelle che riflettono la visione cristiana». Sarà un fortuito caso...

Il logo rappresenta una mela mangiata...vi dice niente? Vi do qualche indizio...Eva, il serpente, la conoscenza del bene e del male...Ok, avete capito! Sì, ma sarà un caso diranno alcuni di voi...e poi ci sono un sacco di altre ipotesi!

Il primo computer prodotto dalla Apple, chiamato Apple 1 fu commercializzato dal luglio 1976 all'agosto 1977 alla modica offerta lancio di 666,66 $. Si, ma è un numero periodico come tanti...in fondo gli piacevano le cifre, particolarmente quelle ripetute!

Voi appellatevi pure al caso, alla coincidenza, o ad un puerile gioco da hippie se preferite...per quanto mi riguarda sono sempre più convinto che "il diavolo si nasconda nei dettagli".

martedì 8 novembre 2011

Richard Dawkins e quei lunghissimi secondi in silenzio...


Quando si dice "rimanere a bocca aperta!".

E pensare che i testi di quest'uomo si fondano sulla teoria delle mutazioni positive...



lunedì 7 novembre 2011

Il silenzio...




Dinanzi all’inquietante mistero del male solo l’amore silenzioso vince la logorrea dell'Accusatore.