sabato 31 gennaio 2009

BibleMap: alla scoperta dei luoghi della Bibbia



Incredibile! Google Map al servizio della Bibbia. E' a disposizone dei navigatori un efficace atlante interattivo per scoprire dove sono avvenuti i principali eventi descritti nelle Sacre Scritture...
Si possono consultare i Libri del Nuovo e Antico Testamento in Inglese e contemporaneamente visualizzare la location dei vari episodi raccontati.
Dei luoghi selezionati possiamo ricavare informazioni culturali, storiche, artistiche oltre che turistiche (attuali).
Un valido strumento per studiosi, ricercatori e fedeli.

Buona visione o buon viaggio!


BibleMap

venerdì 30 gennaio 2009

24 ore di preghiera no-stop per la pace



Alcune associazioni cattoliche accogliendo l’appello del Santo Padre hanno dato vita ad un’iniziativa davvero lodevole. Una giornata di intensa preghiera (24h) per ottenere da Dio il dono della Pace, particolarmente in Terrasanta… Finalmente qualcosa di veramente utile… Solo la preghiera e il digiuno possono fermare le guerre… le marce della pace, la demagogia, l’ipocrisia dei pacifinti non hanno mai fatto nulla. Ringrazio di cuore i giovani promotori…Continuate così ragazzi!


tratto da Zenit.org

Il 31 gennaio, 24 ore di preghiera per la Pace in Terrasanta Celebrazioni da Roma a Gerusalemme, dall'Africa all'Asia, all'America

ROMA, giovedì, 29 gennaio 2009 (ZENIT.org).- Sabato 31 gennaio migliaia di giovani dei 5 continenti si uniranno in una preghiera di 24 ore che attraverserà gli oceani e le nazioni, scandita da Celebrazioni Eucaristiche ed Adorazioni ininterrotte in più di 400 città del pianeta, per invocare la "Pace in Terrasanta!".
Da Gerusalemme a Roma, da New York a Cracovia, e poi in Argentina, Brasile, Spagna, Francia, con appuntamenti anche in Africa, Australia ed Asia. Si celebrerà la Santa Messa per questa intenzione anche nella Parrocchia del Patriarcato Latino della Sacra Famiglia a Gaza.
Anche la Città del Vaticano parteciperà a questa giornata internazionale con la concelebrazione che sarà presieduta il 31 mattina dal Cardinale Raffaele Farina, Prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana, con la comunità salesiana della Tipografia Vaticana.
La Giornata Internazionale di Intercessione per la Pace nasce dalla volontà di impegnarsi in modo concreto e forte a vivere una giornata intensa di preghiera per la pace, prendendo spunto dalle parole pronunciate da Benedetto XVI all'Angelus del 28 dicembre scorso.

In quell'occasione il Papa aveva condannato l'"inaudita violenza" in Terra Santa, sottolineando che "la patria terrena di Gesù non può continuare ad essere testimone di tanto spargimento di sangue, che si ripete senza fine!".
Il Santo Padre aveva inoltre incoraggiato ad affidare "a Gesù, Principe della Pace, la nostra fervida preghiera per queste intenzioni".
L'iniziativa internazionale è stata promossa da alcune realtà giovanili come l'Associazione Nazionale Papaboys, l'Apostolato "Giovani per la Vita", le Cappelle di Adorazione Perpetua in tutta Italia e nel mondo e i gruppi di Adunanza Eucaristica.
La Giornata ha inoltre raccolto l'adesione di molti gruppi di preghiera, singoli laici e consacrati, e di sacerdoti di tutto il mondo, tra cui molte parrocchie Salesiane (che il 31 gennaio celebrano la festa del loro fondatore, San Giovanni Bosco), delle Missionarie della Consolata e dei Missionari del Preziosissimo Sangue.
Quindi sono stati i giovani di tutto il mondo a mettere in moto questa iniziativa mondiale, ed hanno espresso il loro desiderio attraverso la loro adesione nel gruppo di Facebook "Vogliamo la Pace in Terra Santa".
Sono ad oggi più di 4000 le iscrizioni al gruppo e più di 2000 coloro che aderiranno a livello personale dai 5 continenti.
Per iscriversi personalmente o come gruppo o associazione o parrocchia basta visitare su Facebook il gruppo "Vogliamo la pace in Terra Santa", aderendo all'evento della Giornata di Preghiera Internazionale. Il 29 gennaio sarà pubblicata su internet la lista delle città di tutto il mondo dove si potrà partecipare ad una iniziativa per la Pace.
Sui siti delle associazioni che hanno promosso la Giornata saranno trasmesse tutte le informazioni riguardanti l'evento, con aggiornamenti, interviste, servizi fotografici e filmati.

[Per maggiori informazioni: http://www.papaboys.it; http://www.adorazione.org; http://www.adorazioneperpetua.it; http://www.youthfl.org]

giovedì 29 gennaio 2009

La storia di Liliana Segre: ragazza ebrea che scelse la vita




E' una testimonianza davvero edificante. In questi giorni in cui le cronache non fanno altro che parlarci di violenze, di vendette, di aguzzini, di depravazione...dalle pagine di Avvenire, la giornalista Giulia Galeotti ci propone la storia di Liliana Segre. Deportata ad Auschwitz-Birkenau a 13 anni, subì atrocì sofferenze...un giorno si trovò nell'occasione propizia per vendicarsi; una pistola a pochi cm e un Comandante delle SS ignaro del pericolo.
Liliana in un'istante comprese l'orrore del male, superò l'orrenda tentazione di abbassarsi al livello dei suoi aguzzini e scelse la vita, l'unica opzione che poteva renderla veramente libera!


Una pistola a disposizione ma Liliana Segre scelse di non diventare come il proprio carnefice
di Giulia Galeotti

(©L'Osservatore Romano - 26-27 gennaio 2009)
Alle cronache che raccontano di adolescenze sempre più vuote e violente, è bello rispondere, in occasione della giornata della memoria, ricordando i tanti giovani che, nei modi più diversi, si opposero al nazismo. Tra le vicende che la storia ha documentato, v'è quella di Liliana Segre, che abbiamo personalmente ascoltato qualche anno fa, narrata dalla stessa protagonista con voce ferma e calda, appassionata ma serena. Liliana, nata in una famiglia ebrea non praticante, ha tredici anni quando viene portata a forza sul binario 21 della stazione centrale di Milano, divenendo improvvisamente "vecchia, sola, triste e disperata". Sono seicentocinque i deportati sul convoglio che quella notte parte per la Germania, destinazione Auschwitz-Birkenau.
Cinquecentottantacinque di loro evaporeranno nei lunghi camini, compreso Alberto, l'uomo che stringe la mano della bambina. Suo padre. Nel racconto - divenuto un libro, Sopravvissuta ad Auschwitz, scritto con Emanuela Zuccalà, edizioni Paoline 2005 - Liliana rivive molti aspetti di quella drammatica esperienza. Colpisce, ad esempio, lo shock e l'impotenza del pudore violato.
"Di colpo, nello stesso giorno in cui ti strappano ai tuoi familiari, nello stesso giorno in cui scendi da un treno della deportazione e arrivi in un posto che non conosci, che non sai nemmeno collocare geograficamente su una cartina, ti ritrovi nuda assieme ad altre disgraziate che, come te, non capiscono niente di quello che sta succedendo. Non c'è nulla, lì attorno, che non faccia paura. Sei terrorizzata, e intanto i soldati passano sghignazzando, oppure si mettono in un angolo discosto a osservare la scena di queste donne che vengono rasate, tatuate, già umiliate, torturate per il solo fatto di essere lì, nude". Tra le altre cose, "era questo sprezzo a essere intollerabile, questo ridere di noi, questo punire ogni minima disobbedienza facendoci stare inginocchiate nude per delle ore. La nudità è stata una costante e io l'ho vissuta come una grande persecuzione morale, aggiunta a una situazione già di per sé terribile".
Sopravvissuta a diverse selezioni, nel gennaio 1945 Liliana fa parte di quel corteo di fantasmi che i nazisti hanno fatto camminare di notte di lager in lager - la marcia della morte - nel patetico tentativo di nasconderli agli occhi del mondo. Sebbene malata e nei suoi trentadue chili, la ragazzina sopravvive anche a questa prova: liberata nel circondario di Ravensbrück il 1° maggio, quattro mesi dopo torna a Milano. Ma nulla sarà facile nemmeno qui: è durissima, dopo l'infezione, la convalescenza del corpo e dell'anima, la convalescenza senza la quale non si è in grado di affrontare l'enormità di un letto comodo, di una tavola apparecchiata, di un bagno caldo, degli sguardi umani che, pur non capendoti più, si posano su di te. Colpisce davvero il modo pacato con cui Liliana riesce a parlare di argomenti così tremendi.
Colpisce l'assenza di odio, l'amore per la vita che pervade anche le scene più atroci senza mai cadere nella retorica, la sua capacità di cogliere segni di speranza, bagliori di vita, anche nei luoghi in cui la morte si fa più assurda e selvaggia. Non c'è spazio per la disperazione nelle sue parole, v'è, invece, un'enorme fiducia nella vita, e nella forza di resistenza dell'umanità di fronte al male.
"Scelsi una piccola stella nel cielo, e mi identificai con lei. Io non ero ad Auschwitz: mi ero fusa con quella stellina e pensavo: io sono quella stellina. Finché brillerà nel cielo io non morirò, e finché resterò viva, lei continuerà a brillare". Ma il momento in cui questa ragazzina attua davvero la sua resistenza al male è quando sceglie di non essere una bestia, ma una persona umana. È il momento in cui Liliana decide di dare un senso a quel numero 75.190 che le è stato tatuato, e che mai si cancellerà perché ormai è parte di lei.
"Il comandante dell'ultimo campo, crudele assassino, camminava vicino a me (...), si spogliò, rimase in mutande, si rivestì da civile. Tornava a casa dai suoi bambini e da sua moglie. Certamente non si accorgeva della mia presenza perché io ero ancora uno Stück, un pezzo. Quando buttò la pistola ai miei piedi, con tutto l'odio che avevo dentro di me e la violenza subita che mi invadeva il corpo, io pensai per un istante: "Adesso mi chino, prendo la pistola e, in questa confusione assoluta, lo ammazzo".
Mi ero nutrita a lungo solo di malvagità e di vendetta. Pensai che sparargli fosse l'azione giusta, nel momento giusto; il giusto finale di quella storia di cui ero stata protagonista e testimone. Ma fu un attimo. Un attimo importantissimo, definitivo nella mia vita, che mi fece capire (...) che nella debolezza estrema che mi vinceva, la mia etica e l'amore che avevo ricevuto da bambina mi impedivano di diventare uguale a quell'uomo. Non avrei mai potuto raccogliere la pistola e sparare al comandante di Malchow. Io avevo sempre scelto la vita. Quando si fa questa scelta non si può togliere la vita a nessuno, e da allora fui libera".

(P.S. Sottolineature mie)

mercoledì 28 gennaio 2009

Bambini e Redenzione: quale rapporto? - Seconda parte




La seconda parte dell' illuminante rilfessione inviata il 10/10/2003 alla maling list cenacolo 2003. Buona lettura!



Sul destino dei bambini abortiti, domanda che ci si pone dopo aver fatto queste considerazioni, come ovvia conseguenza di queste riflessioni, cito il seguente testo del Catechismo della Chiesa Cattolica che enuncia, al paragrafo 1261: "Quanto ai bambini morti senza Battesimo, la Chiesa non può che affidarli alla misericordia di Dio, "il quale vuole che tutti siano salvati" (1 Tm 2,4), e la tenerezza di Gesù verso i bambini, che gli ha fatto dire: "Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite" (Mc 10,14), ci consentono di sperare che vi sia una via di salvezza per i bambini morti senza battesimo.

Tanto più pressante è perciò l'invito della Chiesa a non impedire che i bambini vengano a Cristo mediante il dono del santo battesimo". Se possiamo logicamente sperare che la misericordia del Signore porti in Cielo queste anime innocenti, dobbiamo altrettanto logicamente credere nel fatto che satana non sia ossessionato tanto da questo particolare, a noi sicuramente gradito, ma proprio da ciò che sta alla base di questa misericordia del Signore: la Vita. Dio è Vita, e da questa Vita per eccellenza scaturiscono nell'universo creato tutte le vite. Tra tutte le vite, di qualsiasi regno esse siano, quella che più interessa satana è la vita dell'uomo.

Creato ad immagine e somiglianza di Dio stesso. Per cui si adopera incessantemente per eliminare il problema alla radice. Non potendo agire direttamente sulla misericordia di Dio, che nella speranza cristiana, come esplicita la dottrina cattolica, vede attirare a sé queste anime, agisce direttamente sulla libertà umana.

Quella terribile libertà che permette ad un essere umano libero e cosciente di eliminare, prima che venga alla luce, un altro essere umano. Da qui l'aborto...ma qual'è il passo immediatamente successivo? Non può e non gli è permesso di far abortire tutto il genere umano. Però può fare qualcosa di ancora più terribile e perfido: far nascere esseri umani senza Amore. Dato che il Dio dell'Amore ha concepito la nascita come atto di Amore ecco che la mente bestiale e diabolica ha escogitato il sistema per "scimmiottare" il concepimento voluto da Dio: le nascite pilotate. Quanti bambini nascono oggi in questo modo? Quante tecniche sono state collaudate per permettere ad un essere umano di vedere la luce, senza che vi sia stato Amore per quella nascita. Ma solo una parvenza di amore, una pallida imitazione dell'Amore Divino che crea? Una sozzura dell'atto del concepimento ridotto ad una manipolazione invasiva e spesso vergognosamente imbarazzante?
Con tecniche bestiali che riducono la donna ad essere un contenitore vuoto da riempire? Una camera di incubazione di cellule prelevate da chissà chi e da chissà dove? In "banche del seme" a disposizione di chi voglia, pagando, dare la vita ad un essere umano? Umanamente comprendo il desiderio di una donna che, non potendo avere figli, fa appello alle tecnologie odierne per poter concepire; ma cristianamente sono conscio del fatto che se Dio volesse dare dei figli ad una sterile, come sappiamo aver fatto più volte nel corso della storia, nessuno glieLo potrebbe impedire. Quindi voler ottenere a tutti i costi un figlio, quando se ne potrebbero avere infiniti, spiritualmente parlando, non lo si può concepire.

Ma satana fa leva sulle passioni sopite dell'animo umano, sui desideri del cuore, e conduce per mano l'uomo a stuprare la natura per dare alla luce dei bambini. Se per ogni bambino abortito un ghigno satanico si alza dal profondo dell'inferno, ugualmente accade per ogni bambino creato artificialmente con tecniche che conducono ad orrori nel campo sociale. Sappiamo di coppie gay che hanno avuto dei figli tramite inseminazione artificiale e che oggi sono i "genitori" di quei bambini. Cosa sarà di quei bambini? Ecco che torniamo ai bambini, perché è di loro che mi preme innanzitutto parlare. Quali equilibri potrà avere, dal punto di vista psicologico, un bambino che, non appena la sua intelligenza glielo permetterà, verrà a sapere di essere nato in una provetta di vetro? Oppure di essere stato creato tramite la fecondazione artificiale in un utero in affitto da un donatore anonimo? Quale desiderio di amore pervaderà il cuore di questi futuri adulti?

Certamente Dio li seguirà con particolare cura, come fa per tutti i Suoi figli, ma le difficoltà saranno molto più ardue per raggiungere le anime. Per raggiungerle con il Suo Amore immenso. E questo satana lo sa, perché conosce bene la natura umana sin dal suo concepimento e dal suo arrivo nel Paradiso Terrestre. Natura umana sublime e divina e nello stesso tempo terribilmente labile, di cui satana approfitta a piene mani. Il maligno si muove, a suo agio e perfettamente celato, tra i camici bianchi e le ridondanti e pompose conferenze mediche che parlano di vita e nascondono la morte.

Dall'altra parte del mondo, dove i camici bianchi scarseggiano, non scarseggia la fame e la miseria, l'ignoranza e la povertà. Terreno fertile, anche questo, per satana. Milioni di bambini che nascono e muoiono poco dopo di fame, di stenti, di malattia, di guerra. Se da una parte del pianeta, la parte ricca, agisce proprio facendo leva sulla ricchezza, dall'altra parte prende facilmente in prestito la povertà. Se non si possono far abortire tutti i bambini del mondo, si possono far soffrire, e possibilmente morire, quelli che nascono.

Da tutta la terra provengono continuamente i gemiti di tanti bambini che non hanno la più vaga idea di cosa sia l'infanzia: bambini rapiti per addestrarli alla guerra; bambini costretti a lavorare come schiavi in condizioni disumane, spesso per le multinazionali occidentali; bambini condotti alla prostituzione, bambini utilizzati per il commercio di droga; bambini drogati; bambini violentati; bambini vittima di abusi di ogni genere; bambini venduti; bambini nati nelle realtà più squallide che assorbono la violenza e divengono a loro volta portatori di violenza...bambini vittime dei pedofili. Bambini vuoti e perduti. Sui bambini si avventa il furore satanico perché sono i più vicini a Dio, sono i più innocenti, sono i più indifesi. Quando Dio venne sulla terra ci venne sotto forma di bambino. Avrebbe potuto scegliere mille altri modi ma scelse questo: essere un bambino. Essere il Bambino Gesù. Ma questo bambino, oggi, è la vittima preferita del maligno proprio per questo motivo. E se non può far del male a tutti i bambini, perché gli Angeli Custodi vegliano su di loro, cerca di far del male alle loro famiglie.

Questo è il passo successivo: distruggere la famiglia.
Distruggere la protezione che Dio ha dato ad ogni bambino: la famiglia. Oggi la famiglia, lo sappiamo, attraversa una crisi profondissima. Le coppie divorziano con incredibile facilità lasciando dietro di sé gli "avanzi" della loro unione: i propri bambini. Bambini che vengono ostentati e utilizzati come armi da portare davanti ai giudici, come pezzi di matrimonio andato in frantumi che servono ai propri interessi personali. Bambini messi in mezzo all'odio dei genitori, quell'odio che satana ha fatto scaturire all'interno del Sacramento del Matrimonio. Dove non giunge ai bambini con altri mezzi eccolo giungere con questo: la distruzione della loro famiglia.

La distruzione della loro tranquillità e sicurezza. Ma a questo traguardo il maligno non è giunto facendo leva solo sul discorso spirituale, questo dobbiamo comprenderlo bene. Se pensiamo che egli possa solo "sussurrarci" all'orecchio il male, e che la sua azione inizi e finisca nel campo spirituale, siamo molto lontani dalla realtà delle cose. Il principe di questo mondo, come lo ha definito Gesù stesso, porta a compimento i suoi piani nefasti agendo ed interagendo su ogni piano umano. I prìncipi la sanno lunga...sono machiavellici. egli lavora sul piano sociale, sul piano politico, sul piano economico, sul piano tecnico, sul piano scientifico, sul piano filosofico, sul piano religioso, sul piano naturale, sul piano morale, sul piano etico. L'attacco che egli conduce alla vita umana non è un gioco personale, ma di squadra. Avendo a disposizione l'intero inferno e quella parte di umanità che accetta le sue lusinghe, egli può permettersi di concentrare la sua attività riguardo un obiettivo attaccandolo da più lati. Ci si trova per questo motivo ad avere, per esempio, sul problema degli aborti, una mentalità che è stata preparata e plasmata ad arte nel corso degli ultimi decenni.

Mentalità atea e pragmatica che, in caso si avessero ancora dei barlumi di coscienza sopiti, si troverebbero a scontrarsi o per meglio dire ad amalgamarsi, con tutta una serie di fattori che ne determinano il pensiero finale. Cioè si troverebbero a dover fare i conti con delle leggi che ne permettono la pratica, con delle tesi che ne avvallano l'azione, con delle filosofie che ne giustificano il fine, con delle politiche che ne incrementano l'utilizzo. Tutto serve a concorrere al fine ultimo. Tutto progettato ed architettato per eliminare ogni ombra di dubbio dalle coscienze in bilico sull'abisso. satana non lavora solo negli oscuri antri infernali da cui invia eserciti di demoni a scorazzare per la terra in cerca di anime. No! non solo. egli lavora anche e soprattutto nelle alte sfere della politica, dell'economia e della finanza. Lavora dove tutto sembri essere perfettamente estraneo a discorsi inerenti la fede e le realtà soprannaturali.

Il maligno si muove perfettamente a suo agio nelle camere del potere, da cui può in maniera molto più efficace e veloce governare il mondo su cui gli è stato dato il potere di agire.

A questo proposito vorrei fare solo un breve accenno alla massoneria. Non mi dilungherò molto su questo argomento perché esula molto dal discorso iniziale, però credo sia altrettanto importante. Tutti sappiamo che nelle alte sfere il potere vero, quello che opera in maniera occulta e che decide le scelte politiche ed economiche del mondo, è in mano alla massoneria, cioè ad un gruppo ristretto di personaggi che detengono capitali economici impressionanti.

La massoneria è nata in Inghilterra nel diciottesimo secolo, ispirata al razionalismo e quindi atea ed espressamente anticristica. tutto ciò che rappresenta Cristo è violentemente combattuto dalla massoneria mondiale, perché le finalità sono completamente divergenti: da una parte si vuole ottenere il potere economico, dall'altra il potere spirituale. La massoneria, questo gruppo che si tiene nell'ombra e che decide molte delle scelte effettuate, tante volte in maniera inconsapevole, dai rappresentanti delle varie autorità mondiali, è spesso in stretto contatto con le pratiche occulte. Una fra tutte l'onomanzia.

Questa pratica magica permette di rendere le persone inclini a delle scelte, inconsapevoli, utilizzando, in determinati contesti, delle parole camuffate da altre. Parole che possono essere stampate sui giornali, messe sui manifesti pubblicitari, lette dai notiziari, impresse sulle magliette...etc. Questo per portare intere masse a dire una certa cosa, a pensare in un certo modo, ad agire in un determinato contesto in una maniera del tutto particolare e pilotata. Se io riesco in questo, a far fare alle masse quello che io voglio, ecco che ho in mano il potere. Questo è la massoneria.

La quale ha anche lo scopo di annientare Cristo per "incompatibilità di vedute", quindi far agire le masse in maniera tale da offendere Cristo è una grande vittoria del potere occulto massonico. Alle cui spalle opera sempre satana. Ma torniamo ai bambini. Tutte le forze e le sinergie della società mondiale sembra che abbiano agito a compartimenti stagni ma con lo stesso identico scopo: distruggere i bambini e fare di loro dei futuri adulti che non hanno il senso della famiglia e se lo avranno sarà, nella maggior parte dei casi, un senso di angoscia. A me vengono continuamente in mente degli esempi...ma parlerei per ore di quello che sento e so che non avrei detto mai abbastanza. Vedo la società in cui viviamo e mi sembra che tutto concorra a fare in modo che non sia preservata la famiglia, la culla dei bambini.

Il lavoro che diventa sempre più stressante, la donna che è costretta a lavorare per aiutare il bilancio familiare (non parliamo di emancipazione, per carità! la vera emancipazione femminile sarebbe stata quella di occuparsi con amore dei propri figli e non quella di far carriera a tutti i costi e ritrovarsi a quarant'anni suonati senza un figlio....perché quello era l'obiettivo principale di satana; e lo ha raggiunto!), le politiche sociali che non aiutano le famiglie ad avere figli, le strutture che non aiutano le famiglie a mantenere dei figli.

Ci si lamenta del numero sempre minore di figli e, paradossalmente ma, direi, in maniera perfettamente calcolata, non si fa assolutamente niente per aiutare, con politiche e leggi mirate, a poter avere più figli.

Bambini e Redenzione: quale rapporto? - Prima parte




Un illuminante rilfessione inviata il 10/10/2003 alla maling list
cenacolo 2003 fa luce sullo stretto rapporto che intercorre tra infanzia, redenzione e mistero d'iniquità. Ve ne propongo un estratto...

L'argomento in questione è questo:i bambini. La domanda che mi sono posto, invece, è stata:"Che relazione intercorre tra i bambini del mondo e la Storia della Salvezza?".

Analizzando la storia che conosciamo con gli occhi della fede, occhi che permettono di vedere oltre le apparenze e le falsità di una visione della storia prettamente atea, mi sono soffermato a meditare su tutto ciò che implica "l'essere bambini oggi" in rapporto alle Verità di Fede che Cristo ha Rivelato e la Chiesa ha tramandato. Sappiamo perfettamente bene che satana, il grande mentitore, l'omicida fin dal principio, se potesse farlo, se non ci fosse la Potenza di Dio a trattenerlo, ci ucciderebbe immediatamente tutti.

Sappiamo anche altrettanto perfettamente che nel momento in cui il Figlio di Dio, il Messia, è giunto su questa terra, la prima cosa che satana ha tentato di fare è stato proprio di eliminare questa terribile minaccia per tutto l'inferno: Gesù Cristo. Quel Cristo che avrebbe patito, come predetto dai Profeti, per la Redenzione del mondo. Nulla era scritto, tutto sarebbe potuto accadere. Il futuro è nelle mani di Dio, ma il futuro deve anche fare i conti con la libertà che Dio stesso ha posto a fondamento di tutta la creazione. E questo satana lo sapeva ed è per questo motivo che ha tentato addirittura il Figlio di Dio.

Mi sembra chiaro che se il futuro fosse stabilito, satana avrebbe saputo in anticipo che Gesù non avrebbe accettato le lusinghe sataniche, e quindi non sarebbe andato a perdere tempo nel deserto per tentarlo. Invece lo fece proprio perché ogni uomo, e Gesù era anche uomo, è libero di scegliere se accettare il Bene oppure il male, se rivolgersi verso la Luce oppure verso le tenebre. Sta di fatto che Gesù, come sappiamo bene, resistette a satana e si avviò consapevole verso la Croce.
Gesù sconfisse satana con la Sua morte, alla quale seguì la Sua Risurrezione Gloriosa. satana non avrebbe potuto fare più niente per uccidere Gesù, e rivolse le sue attenzioni verso la "Donna vestita di Sole", come descritto nell'Apocalisse di San Giovanni, e verso la Sua discendenza. Cioè i cristiani. I cristiani, essendo seguaci di quel Cristo morto in Croce, sono i principali obiettivi del maligno e di tutto l'esercito satanico.

Ad ogni latitudine e longitudine, se vi è un cristiano che si professa tale e che segue l'esempio di Cristo, allora quel cristiano è oggetto di tutto ciò che satana può escogitare per farlo cadere. E molte volte ci riesce.
Guardiamo solo alle grandi persecuzioni che la Chiesa ha subìto nell'ultimo secolo, come se satana fosse stato più libero di agire rispetto al passato, e subisce ancora oggi. I missionari cristiani sono spesso vittime innocenti della crudeltà demoniaca che acceca l'uomo e lo rende una belva incapace di intendere e di volere.

Ma non gli può bastare, perché è sempre una strada lunga e faticosa. Nonostante tutto è sempre difficile scatenare l'odio, per causa di quel Dio che agisce con Divina Provvidenza e che in molti casi non permette a satana di agire. E se glielo permette non potrà mai, come già detto, distruggere tutto il genere umano. Allora quale strada migliore ci sarebbe, per eliminare più cristiani possibili dalla faccia della terra, se non quella di non farli proprio nascere?

Già...perché un bambino nato è comunque un potenziale nemico di satana, il quale pur mettendocela tutta dovrà pur sempre fare i conti con quel libero arbitrio di cui ogni essere umano è padrone. Facile, molto più facile, evitare che nascano futuri seguaci del Cristo risorto, futuri catechisti, futuri sacerdoti, futuri padri e future madri di famiglie, futuri santi. satana ha pensato bene di eliminare il "male", il suo male, alla radice. Se agisce in maniera tale nel mondo, di cui è principe, da evitare il maggior numero di nascite allora diminuisce drasticamente la possibilità, per lui, di dover intervenire e ricominciare a lottare per la sua causa, quando è troppo tardi: cioè quando un bambino è nato.

Un bambino che nasce è un possibile santo, a prescindere della religione in cui verrà allevato, perché Dio, quando vuole, suscita i santi anche tra gli inuit dell'Alaska o tra i bantù dell'Africa Nera. Un bambino che non nasce, invece, è sicuramente un santo mancato. Un pensiero in meno per satana.

Oggi uno dei più grandi flagelli dell'umanità sono proprio gli aborti. Milioni di bambini innocenti vengono uccisi nel seno materno, nella culla della vita, senza poter far sentire la propria voce ed il proprio dolore.

Questo flagello ha proporzioni ancora inimmaginabili, siamo ancora lontani dal comprendere la vera portata di questo male che avvolge tutta l'umanità. Le cliniche della morte sono tra noi e noi neanche lo sappiamo, i dottori della morte ci sfiorano mentre camminiamo per strada e non ce ne accorgiamo. Magari una di queste cliniche si trova a pochi passi da casa nostra e non ce ne siamo mai accorti, perché non ce ne potremmo mai accorgere.

Sono istituti che dietro l'apparenza di servizi sociali e di utilità, di servizi sanitari, celano gli orrori degli orrori. Non parliamo delle cliniche clandestine, manteniamoci sulle realtà che vivono alla "luce del sole". satana ha lavorato in ogni settore della società moderna, sia occidentale che orientale, sia del mondo ricco che del mondo povero, per inculcare da una parte quell'atteggiamento di distrazione nei confronti di questo problema e dall'altra quell'atteggiamento di necessità nei confronti dello stesso problema.

Ha lavorato in maniera tale da creare una sorta di tacito consenso a questa pratica, facendola divenire una necessità in molti casi ed una inevitabilità in tanti altri. Dal suo punto di vista ha raggiunto perfettamente l'obiettivo. Meno nascite, meno problemi nel seguire un'anima tutta la vita per deviarla dalla Luce di Dio.

(continua...)

Grazie Mino Reitano...


Devo ammetterlo,

quando lo vedevo comparire in tv mi trasmetteva sempre una certa tenerezza. Sarà stato per quegli occhioni espressivi, sempre lucidi, gonfi di lacrime di sincera commozione, o per quell’aria indifesa e mite. Lo stimavo molto, come cantante e come cristiano… Forse i suoi pezzi non erano sulla cresta dell’onda, ma credeva in quello che cantava e lo faceva con una verve ed un’autenticità unici, con una passione tutta particolare. Credeva in quello che cantava e credeva sopra ogni altra cosa in Dio. Non si vergognava mai di professare apertamente la sua fede…Era un vero cristiano!

Non ci stupisce che sia santamente nato al cielo.

Ha vissuto con grande serenità gli ultimi momenti della straziante malattia offrendo ogni dolore a Gesù e Maria, come ebbe modo di affermare nell’ultima intervista rilasciata al quotidiano online Petrus.


Consiglio vivamente la lettura dell’edificante articolo/testamento!


Grazie Mino…

http://www.papanews.it/dettaglio_interviste.asp?IdNews=11438



Italia allo specchio - l'ora di Satana - seconda parte



Ecco il secondo video intervista di Padre Livio Fanzaga sul suo libro "L'ora di satana" (Piemme) trasmessa nel corso della trasmissione pomeridiana "Italia allo Specchio" andata in onda il 27/1/2009 su RaiDue. In studio Diego Manetti (editor della casa editrice Piemme) e Don Davide Banzato (responsabile della Comunità Nuovi Orizzonti).

Grazie a vittoriobo per averlo inserito in Youtube.




Barak Obama abortista...il pensiero di padre Livio



Dalla rassegna stampa di padre Livio, due video che fanno luce sulle tristi scelte del governo Obama. Per la serie, quando l'uomo mette se stesso al posto di Dio...

Grande padre Livio!

Meditiamo fratelli...







Italia allo specchio - l'ora di Satana - prima parte


Ecco il primo video intervista di
Padre Livio Fanzaga sul suo libro "L'ora di satana" (Piemme) trasmessa nel corso della trasmissione pomeridiana "Italia allo Specchio" andata in onda il 27/1/2009 su RaiDue. In studio Diego Manetti (editor della casa editrice Piemme) e Don Davide Banzato (responsabile della Comunità Nuovi Orizzonti).

Grazie ad
Equinoxe80 per averlo inserito in Youtube.




martedì 27 gennaio 2009

Sacerdote? Mai....e invece....




La testimonianza di Davide Banzato al Festival di Medjugorje del 15 Agosto del 2007. "Tutto, ma mai prete!" disse un giorno...ma Dio si sa, scrive dritto sulle righe storte!!!


Meditate fratelli....



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Di seguito potete seguire alcuni estratti della trasmissione dell'Italia sul Due andati in onda circa un anno fa...
Un applauso a don Davide per il coraggio dimostrato e per gli apprezzamenti ricevuti perfino da Emanuela Falcetti...notoriamente poco avvezza ai complimenti!








Testimonianza sulla Cristoterapia: accogliere i fratelli come Cristo




Vi propongo una breve intervista fatta a Davide Banzato, consacrato e sacerdote della Comunità Nuovi Orizzonti.


Mercoledì 12 marzo 2008, presso la Chiesa romana di San Gregorio VII, si è tenuto l’incontro sul tema “Cristoterapia. Dialogo di vita, fonte di speranza”.
Un dialogo, liberamente ispirato all’omonimo libro, pubblicato dalle Edizioni OCD e scritto da Don Pierino Gelmini e Alessandro Meluzzi, per riflettere insieme sul significato e l’importanza attuale della Cristoterapia.



Atto solenne di preparazione per morire santamente

Ieri abbiamo parlato di morte e senso della vita, quest'oggi vi propongo un testo interessante tratto dalle opere di Sant'Alfonso Maria de Liguori. Buona lettura...

Mio Dio, essendo certa la mia morte, e non sapendo quando sarà, intendo da ora di prepararmi a quella; e perciò affermo di credere quanto crede la S. Chiesa, e specialmente il mistero della SS. Trinità, l'Incarnazione e Morte di Gesu-Cristo, il paradiso e l'inferno, perché tutto l'avete rivelato Voi che siete la stessa verità. Io merito mille inferni, ma spero dalla vostra pietà per i meriti di Gesu-Cristo il perdono, la perseveranza finale e la gloria del paradiso.

Affermo che v'amo sopra tutte le cose, perché siete un bene infinito; e perché v'amo, mi pento sopra ogni male di tutte le offese che vi ho fatte, e propongo prima morire che più offendervi. Vi prego a levarmi la vita piuttosto che permettere ch'io v'abbia da perdere con un altro peccato.Vi ringrazio, Gesù mio, di tutte le pene che avete patite per me, e di tante misericordie che mi avete usate, dopo che vi ho tanto offeso.Amato mio Signore, mi rallegro che siete infinitamente beato. Godo che siete amato da tante anime in cielo ed in terra. Vorrei che tutti vi conoscessero e vi amassero.

Affermo che qualunque persona m'avesse offeso, io la perdono per amor vostro, o Gesù mio; e vi prego a farle bene fin d’ora. Affermo che desidero in vita ed in morte i SS. Sacramenti; ed intendo da ora di cercare l'assoluzione delle mie colpe, quando in morte non potrò darne segno.Accetto la mia morte e tutti i dolori che l'accompagneranno, in unione della morte e dolori, che patì Gesù sulla croce. Ed accetto, mio Dio, tutte le pene e tribulazioni, che prima di morire mi verranno dalle vostre mani. Fate di me e di tutte le cose mie tutto quel che vi piace. Datemi il vostro amore e la santa perseveranza, e niente più vi domando.

Madre mia Maria, assistetemi sempre, ma specialmente nella mia morte; e frattanto aiutatemi a conservarmi in grazia di Dio. Voi siete la speranza mia. Sotto il vostro manto voglio vivere e morire. S. Giuseppe, S. Michele Arcangelo, Angelo mio Custode, soccorretemi sempre, ma più nell'ora della mia morte.
E voi mio caro Gesù, voi che per ottenere a me una buona morte, avete voluto fare una morte così amara, non m'abbandonate allora. Io da ora a Voi m'abbraccio, per morire abbracciato con Voi. Io merito l'inferno, ma mi abbandono alla vostra misericordia, sperando nel sangue vostro di morire nella vostra amicizia e di ricevere da Voi la benedizione, nella prima volta che vi vedrò da giudice mio. Nelle vostre mani impiagate per mio amore raccomando l'anima mia.

In Voi spero di non essere allora condannato all'inferno. «In te,Signore , ho sperato, non sia confuso in eterno». Vedo già che la causa delle mie cadute è stata il non ricorrere a voi, quando io ero tentato, a domandarvi la santa perseveranza.

Per l'avvenire propongo fermamente di raccomandarmi sempre a voi, e specialmente allora che mi vedrò in pericolo di ritornare ad offendervi. Propongo di ricorrere sempre alla vostra misericordia, invocando sempre i Ss. Nomi di Gesù e di Maria:sicuro che pregando non lascerete voi allora di darmi la forza ch'io non ho di resistere a' miei nemici.

O Maria, Madre ottenetemi la grazia di raccomandarmi in tutt'i miei bisogni e per sempre al vostro Figlio, ed a voi. O Signore Gesù aiutatemi sempre, e specialmente nella mia morte; fate ch'io spiri amandovi, sicché l'ultimo respiro della mia vita sia un atto d'amore, che mi trasporti da questa terra ad amarvi in eterno in paradiso. Gesù, Giuseppe, e Maria, assistetemi nella mia agonia. Gesù, Giuseppe, e Maria, a voi mi dono, e voi ricevete in quel punto l'anima mia.

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Una miniera a portata di click


Consiglio a tutti caldissimamente di andarvi a leggere questi testi: sono le opere del grande Dottore della Chiesa: s. Alfonso de’ Liguori, una miniera di sapienza spirituale!

http://www.intratext.com/IXT/ITASA0000/

D. Tullio

lunedì 26 gennaio 2009

I giovani l'aldilà e la ricerca di senso




Vi propongo il bell'articolo di Antonio Socci comparso tra le colonne di Libero il giorno 21 gennaio.
Il giornalista e scrittore toscano ha raccolto l'appello di Marco, un giovane ventenne che riflettendo sulla morte di alcuni coetanei ha compreso l'urgenza di annunciare Cristo ad una gioventù bisognosa di trovare il vero senso della vita.

Buona lettura e...complimenti ad Antonio Socci!


UN VENTENNE DI FRONTE ALLA MORTE E QUELLA COSA DELL’ALTRO MONDO CHE SONO…I CRISTIANI

Da “Libero” del 21 gennaio 2009

di Antonio Socci http://www.antoniosocci.it

Le scrivo perché anche oggi entrando a scuola abbiamo respirato un’aria di morte”. Comincia così la lettera che mi ha scritto Marco, 19 anni, di Firenze. “Stanotte una ragazza che frequentava il terzo anno è morta dopo una notte di coma irreversibile. La sera prima stava andando in discoteca, era in macchina con altri ragazzi (…) la macchina si è schiantata contro un albero. La nostra scuola era già stata protagonista di grandi fatti di morte: tre anni fa, una ragazza che frequentava l’ultimo anno si è suicidata gettandosi da una finestra del terzo piano.


Può immaginare il clima che abbiamo respirato nei giorni e mesi seguenti... Oggi abbiamo rivissuto quel momento: le facce meste dei professori, i visi persi nel vuoto degli alunni, l’assenza fisica o psicologica dei suoi amici più cari e dei parenti”. Marco è uno studente che frequenta l’ultimo anno di liceo. Fin qui la sua è solo una cronaca consueta, descrive ciò che accade quando la morte visita le nostre giornate e specialmente un luogo di giovinezza come una scuola. Capita che – dopo lo choc di qualche giorno – gli adulti si affrettino a richiudere quella finestra spalancata sull’immenso, sul mistero dell’esistenza, per fingere che la vita sia solo il consueto teatrino in cui ci trasciniamo tristemente a recitare una parte assegnata. Ma i giovani non distolgono facilmente lo sguardo dal Mistero.


Infatti è il seguito di questa lettera che più mi ha colpito e commosso. Marco è un avventuriero, assetato di verità e di una felicità che non svanisce in un istante, dunque continua: “Il Signore sta parlando alla mia generazione e lo sta facendo con forza. Ci sta parlando attraverso la sofferenza più estrema, attraverso la morte. Non molto tempo fa altri ragazzi sono morti o rimasti gravemente feriti a causa di incidenti stradali e la loro storia si è dovuta intrecciare obbligatoriamente con la nostra fede di Cristiani. Sto scoprendo sempre di più che questo mondo non può darci niente. Non può darci amicizie vere perché la parola d’ordine del mondo è ‘essere’ e se non sei nessuno o non appari, rimarrai sempre solo. Non può darti la felicità perché non dura più di 30 secondi. Non può darti la consolazione perché la sera quando arrivi a dormire ti ritrovi solo; solo coi tuoi problemi insormontabili, solo perché i tuoi genitori si stanno separando, solo perché nessuno ti ama. Non pensa anche lei che per noi Cristiani sia pronta una nuova missione, cioè quella di ricominciare una nuova evangelizzazione?”.


Mi ha colpito leggere queste parole nella lettera di un diciannovenne, di un ragazzo normalissimo, ma che non si fa addomesticare dall’industria del rincoglionimento. Evidentemente Marco ha visto e sperimentato qualcosa di così bello e così grande che non si dissolve davanti al soffio di sorella morte. Questa parola, “evangelizzazione”, indica infatti un volto e un nome, Gesù, che stupisce e commuove, che sui giovani specialmente esercita un fascino più potente perfino della desolazione della morte. E parla al loro cuore assetato di vita, di felicità, di amore.


Marco continua: “Tanti Santi hanno viaggiato in tutto il mondo per annunciare Cristo Risorto, ma forse per il nostro tempo è necessario partire, non dall’Africa o dall’Asia, ma da casa nostra, dalla nostra via, dalla nostra parrocchia. E’ necessario far conoscere alla mia generazione che c’è un Dio che li ama, che è arrivato a morire per ognuno di noi, ma che è Risorto e ha distrutto la Morte. Posso assicurarle che queste persone stanno aspettando solo noi. Per grazia divina, i miei genitori sono entrati a far parte del Cammino-Neocatecumenale più di trent’anni fa e questo ha permesso che crescessimo nella fede. Personalmente questo Cammino mi ha permesso di scoprire un Dio che mi ama non per i miei meriti, ma per come sono, soprattutto per i miei peccati, e che vuole solamente curarmi, vuole mostrarmi il suo amore. Nella nostra parrocchia ci siamo ritrovati davanti a tante morti umanamente assurde, ma paradossalmente le famiglie implicate in queste morti hanno risposto con l’Amore… ”.


E a questo punto Marco inizia un resoconto sconvolgente di vita quotidiana. In un mondo disperato, dove i media hanno attenzione solo alle misure delle ospiti del Grande Fratello esistono uomini e donne con una certezza e un amore più forti della morte.


“Più di otto anni fa il mio amico Niccolò è morto per un tumore al cervelletto. Ha potuto concludere solo le scuole elementari e non ha conosciuto l’età più bella della vita. Nonostante tutte queste assurdità, ciò che mi ha sempre colpito di lui era il sorriso che portava con sé arrivando al catechismo, anche dopo aver fatto la terapia. Dalla sua morte, il nostro gruppo di catechismo ha ricevuto la grazia di restare unito fino ad oggi ed è un vero miracolo, pensando a dove possono essere adesso tanti miei amici. Il suo funerale fu una festa indescrivibile; uno dei suoi fratellini era così eccitato che, quando abbiamo accompagnato il suo corpo al cimitero si è messo a gridare ingenuamente di volerlo raggiungere per poter giocare ancora con lui. Quel funerale colpì tutti i presenti, perché non si era detto Addio a nessuno, si era salutato un fratello che avremmo rivisto. Per la fede dei suoi genitori e per la bellezza e la gioia di quel funerale molte persone si sono interrogate profondamente e forse lo fanno ancora oggi. Quello che colpisce sempre le persone è che i funerali nella mia parrocchia sembrano matrimoni: i canti sono tutti gioiosi e la bara è posta sopra il fonte battesimale, che si trova a terra, perché simboleggia il passaggio dalle acque della morte alla vita nuova. Più recentemente, un ragazzo, Jonatan, è morto cadendo di motorino; una cosa che non posso dimenticare è il volto di sua madre che ci invitava a stare allegri, perché Jonatan era andato in Paradiso. Sul sagrato, un suo amico mi disse che non era meravigliato della risposta di questa madre alla morte del figlio. Mi disse: ‘Loro sono religiosi’. Queste morti sono state per me una dura prova perché mi hanno diviso da tanti affetti, mi hanno messo davanti al fatto che non siamo eterni, che possiamo e dobbiamo morire. Ma ho scoperto che questa morte è stata vinta da Cristo. Egli ha vinto le mie morti. Io sono certo di questo, ma vorrei che questa buona notizia arrivasse a tutti i miei amici, a tutti i miei coetanei che forse non sanno dare un senso alla loro vita; io però sono uno solo e non posso raggiungerli tutti. Chiedo quindi aiuto alla Madre Chiesa, in cui confido perché ho sperimentato che è davvero madre, che mi dona il perdono e che davvero da essa passa la mia salvezza”.


Marco mi scrive il suo accorato appello alle parrocchie della sua città (come rispondono sacerdoti e vescovi?), le invita ad aprirsi ai movimenti “perché so che è difficile vivere da Cristiani senza una piccola comunità che ti aiuta, che ti ascolta, che ti corregge, in cui sperimenti il perdono, in cui c’è Cristo… Esorto tutte le parrocchie fiorentine ad aprire le porte a Cristo in queste nuove forme, perché i giovani sono per strada a drogarsi, a bere, senza genitori, senza Amore. La loro vita non ha un senso e noi che siamo il sale del mondo abbiamo il dovere di annunciare loro che Cristo li ama e che possono cominciare a sorridere, possono smettere di fingere, possono piangere senza paura di essere giudicati ‘deboli’, possono scoprire amicizie vere fondate sull’Amore di Cristo. Questi ragazzi hanno il diritto di sapere che rivedranno i loro amici in Paradiso e che non c’è morte che possa dividerci, c’è solo Cristo che ci unisce all’altro”.


Non è una cosa dell’altro mondo? Don Giussani diceva che il cristianesimo “è letteralmente una cosa dell’altro mondo in questo mondo”. In effetti il Paradiso inizia già qui, come il sorriso che si apre nelle lacrime e alla fine prende il sopravvento. Come il sole quando spalanca le nuvole e illumina le ultime gocce di pioggia portando finalmente l’azzurro.




domenica 25 gennaio 2009

Cose dell’altro mondo! La storia di Silvia Busi ragazza padovana guarita miracolosamente a Medjugorje.



Mi trovavo quest’oggi al consueto appuntamento di preghiera dell’ultima Domenica del mese presso il Convento passionista di San Zenone degli Ezzelini (TV) quando ascoltando la sofferenza di diversi fratelli e sorelle, mi si fa incontro una ragazza di circa 20 anni con degli occhi dello stesso colore del manto di Maria, un volto radioso, gioioso e pulito …


Subito si parla di Medjgurje e due amici che l’hanno accompagnata mi accennano della straordinaria grazia ricevuta nel 2005. Incuriosito le chiedo di spiegarmi meglio…

Il racconto che segue è una sintesi delle meraviglie che il Signore ha compiuto nella giovane vita di Silvia Busi.


Una storia che ha dell’incredibile…una storia che profuma di Paradiso!


Non ci credete? Lascio a lei la parola…


Il 4 ottobre 2004 mi sono ritrovata in pochissimi giorni a non riuscire più a camminare. Avevo 16 anni,una vita normale (Nota di redazione: La ragazza praticava noto, danza, talvolta equitazione…era una adolescente dinamica!) , nessuno si aspettava di dover passare momenti così duri e dolorosi. Sono cresciuta in una famiglia cristiana, andavo a Messa ogni domenica, ma più per abitudine. Dopo un mese che non miglioravo e che trovavo sempre più difficoltà nel fare una vita come i miei coetani, ho iniziato a chiudermi in me fino a lasciare gli studi perchè non riuscivo più a concentrarmi.


(Nota di redazione: alla paralisi presto si aggiunse una grave forma di epilessia che le faceva avere circa 15 attacchi al giorno).


I miei genitori in quel periodo avevano intensificato le loro preghiere, io li seguivo un pò in modo passivo; di sicuro non pregavo con molto entusiasmo come adesso. Abbiamo iniziato a seguire un sacerdote che aveva un gruppo di preghiera molto devoto alla Madonna e così ogni venerdì sera andavamo a pregare con il Rosario, la Messa e l'Adorazione. Ricordo che una di quelle sere mi si è avvicinata una signora e mi ha messo tra le mani una medaglietta della Madonna dicendomi: "tu ora ne hai più bisogno di me".


L'ho presa e quando sono tornata a casa le ho attaccato un nastrino e l'ho messa al collo. Nel mese di maggio, essendo il mese dedicato alla Madonna, mia madre mi portava tutte le sere al Rosario e alla Messa, all'inizio per me andarci tutti i giorni era un pò pesante, ma poi ero io stessa a volerci andare. Quando ero li e pregavo insieme agli altri, trovavo un pò di conforto alla tensione provocata dal fatto di non poter fare le cose come i miei coetani.


Nel frattempo ho ricominciato a studiare e ho superato con ottimi voti tutti gli esami. Il Sacerdote mi ha presentato una ragazza di una quindicina d'anni più grande di me, che quando mi ha detto di dover andare a Medjugorje, d'istinto le ho risposto se potevo andare anch'io.


(Nota di redazione: doveva andare con la mamma, molto credente, ma la Madonna fece in modo che ad accompagnarla fosse il padre, come la maggior parte degli uomini più restio a manifestare la fede).


Dopo tre giorni ero già sul pullman verso Medjugorje! Sono arrivata la mattina di venerdì 24 giugno 2005; durante la giornata abbiamo seguito tutte le funzioni e abbiamo avuto l'incontro nel salone giallo di Medjugorje con il veggente Ivan, lo stesso che più tardi avrebbe avuto l'Apparizione sul monte Podbrodo. Alla sera mi è stato chiesto se volevo andare anch'io sul monte, ma avevo la necessità di essere trasportata e seppur pesavo 25Kg in meno di adesso, (Nota di redazione: pesava circa 46 kg) non volevo disturbare gli altri pellegrini.

Mi hanno spiegato che non c'erano problemi e che avrebbero fatto a turno, così abbiamo lasciato la carozzina ai piedi del monte e mi hanno preso in braccio per portarmi fino in cima. Era pieno di gente, ma siamo riusciti a passare.


Arrivati vicin alla statua della Madonna che c'è sul monte Podbrodo, mi hanno fatto sedere e li ho iniziato a pregare. Ricordo che non pregavo per me, non ho mai chiesto la grazia di poter camminare perchè mi sembrava una cosa troppo impossibile.


Pregavo per gli altri, per le persone che in quel momento si trovavano nel dolore, e l'unica cosa che ho chiesto per me era quella di avere la forza di poter accettare la carozzina. Verso le 22.00 ci sono stati dieci minuti di silenzio, e io mentre pregavo ero attratta da una chiazza di luce che vedevo alla mia sinistra. Era una luce bella, riposante, tenue; a differenza dei flash e torce che si accendevano e spegnevano in continuazione. Intorno a me c'erano tante altre persone, ma in quei momenti era tutto buio, c'era solo quella luce, che quasi mi intimoriva e infatti più di una volta ho tolto lo sguardo, ma poi con la coda dell'occhio mi era inevitabile vedere.


Finita l'Apparizione al veggente Ivan, la luce svanì. Dopo la traduzione in italiano del Messaggio della Madonna, due persone del mio gruppo mi hanno preso e mi stavano portando giù, quando dopo poco sono scivolata dalle loro braccia, come svenuta. Sono caduta sbattendo la testa su quelle pietre ( Nota di redazione: e chi è stato a Medjugorje sa quanto siano appuntite!) e non mi sono fatta il minimo graffio.

Ricordo che era come se fossi stata su un materasso morbido, accogliente, non su quelle pietre dure e spigolose. La gente parlava e sentivo come prima il parlare veloce delle persone, ma non riuscivo a rispondere, a muovermi a fare un cenno.

Sentivo una voce interna che mi tranquillizzava, mi calmava come coccolandomi. (Nota di redazione: sentiva chiamare ripetutamente il suo nome) Subito hanno iniziato a gettarmi dell'acqua; alcuni medici e persone che si erano fermate hanno provato a sentirmi il polso e il respiro, ma niente, non c'erano cenni di vita. Essendo buio e avendomi buttato dell'acqua non riuscivano più a vedere se mi ero tagliata. Dopo cinque-dieci minuti mi sono ripresa e con un forte pianto ho aperto gli occhi e ho detto tremando: " Sono guarita" "Cammino".

Mi sono alzata come se fosse la cosa più naturale; subito mi hanno aiutato per scendere il monte perchè ero agitatissima e temevano che mi facessi male, ma poi rivata ai piedi del Podbrodo mi hanno avvicinato la carozzina, l'ho rifiutata e da quel momento ho iniziato a camminare. Alle 5.00 del mattino seguente stavo scalando il monte Krizevac da sola, con le mie gambe. A tutti sembrava quasi "che volassi" perchè avevo le gambe molto sottili, ma correvo su quelle pietre. per scendere il Krizevac ho impiegato solo 20 minuti! I primi giorni che camminavo avevo i muscoli delle gambe indeboliti e atrofizzati dalla paralisi, ma non avevo paura di cadere perchè mi sentivo sorretta da fili invisibili alle spalle.


(Nota di redazione: questi fili invisibili l’accompagnarono fino al mese di Ottobre…e il recupero fu tale che non ebbe bisogno nemmeno di fisioterapia)


Non ero andata a Medjugorje in carozzina pensando di poter tornare con le mie gambe.

Era la prima volta che ci andavo, è stato bellissimo non solo per l'avvenimento che mi è accaduto, ma per l'atmosfera di pace, calma, serenità e grandissima gioia che li si respira.

La mia vita da quel giorno è cambiata e non soltanto perchè cammino.

Per me la grazia più grande è stata quella di scoprire la fede e sapere quanto amore la Madonna ha per ciascuno di noi. Ora ogni problema lo affrontiamo con la forza del Rosario che recitiamo ogni giorno tutti e tre insieme.


(Nota di Redazione: la fede della famiglia si è fortemente rafforzata ed il padre prima restio alla preghiera del rosario è diventato un vero apostolo di Maria).


In casa siamo più sereni, felici perchè sappiamo che ogni cosa è secondo la volontà di Dio, del quale abbiamo piena fiducia e siamo estremamente contenti che Lui e la Madonna ci guidino perchè non ci sentiamo più soli.

Con questa testimonianza io voglio rendere grazie grazie e lode alla Madonna e Gesù anche per la conversione spirituale avvenuta nella mia famiglia e per il senso di pace e gioia che Loro ci donano.


Vi auguro di cuore che anche voi riusciate a sentire l'amore della Madonna e di Gesù perchè per me è la cosa più bella e importante della vita.


(Nota di Redazione: guarita miracolosamente dalla paralisi alle gambe continuava ad avere le crisi epilettiche… Scomparvero qualche tempo dopo. in seguito ad una benedizione fatta da padre Ljubo)


P.S. Una simile testimonianza ascoltata da una ragazza così giovane e così piena della luce di Dio non è grazia di tutti i giorni. Possa il Signore toccare il cuore di molti attraverso questa testimonianza!